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sumo - e il restante 30% è costituito da mista specializzato in temi internazio- dotti all’ambiente siano il risultato della
deserti, terreni inabitabili e città. Da nali con forti attenzioni ambientaliste). ragione economica che li ha originati.
quel 40% dei terreni agricoli dipende Da anni, nel mondo vengono periodica-
l’industria alimentare mondiale, la qua- NEGAZIONISMO E POLITICA mente istituiti dei tavoli internazionali
le genera una quantità di emissioni di Il 97% delle pubblicazioni scientifiche per dibattere del riscaldamento globale,
gas serra superiore a quella prodotta riconoscono che l’uomo è il principale con risultati più o meno soddisfacenti.
da un qualsiasi altro Paese del mondo, responsabile del riscaldamento globale In Italia, con un tempismo assolutamen-
a eccezione di Cina e Stati Uniti (dos- (cit. “Con l’acqua alla gola” di Danie- te imperfetto, Renzi restringe il campo
sier Oxfam presentato in occasione del le Pernigotti). Ciò nonostante, alcuni dell’abbandono dei combustibili fossili
Business and Climate Summit 2016 di esperti hanno sostenuto le tesi nega- al solo carbone, e ne prevede l’attuazio-
Londra). Il 70% dei terreni agricoli è zioniste. Alcune delle loro teorie, come ne nei prossimi 50-60 anni. «I Governi
usato per nutrire gli animali. L’alleva- quelle di un illustre fisico italiano - se- e le imprese che si ostinano a non in-
mento di carne è responsabile del de- condo il quale i fenomeni astronomici traprendere azioni sul cambiamento cli-
pauperamento delle risorse idriche e del giustificherebbero almeno metà del matico dimostrano un comportamento
14,5% delle emissioni di gas a effetto riscaldamento del pianeta - sono sta- da irresponsabili» ha detto Achim Stei-
serra. Pensate che per produrre un chilo te però smontate dall’IPCC. Anche la ner, direttore esecutivo del United Na-
di manzo servono 15.500 litri di acqua, politica non ha fatto una gran figura, tions Environment Programme UNEP
per un chilo di maiale 4.900 litri, per un ma la vicinanza tra politica e negazio- (in carica fino a giugno 2015).
chilo di pollo 4.000 litri (per un chilo di nismo non deve stupire – quasi sempre L’ultima conferenza, la COP21 di Pa-
mele servono 700 litri di acqua, 184 per gli interessi delle lobby prescindono il rigi del dicembre scorso, si è conclusa
un chilo di pomodori e 131 per un chilo benessere del pianeta. Insomma, è quasi a grandi linee in questo modo: è stato
di carote) (Alberto Castagnola, econo- inevitabile concludere che i danni pro- deciso un obiettivo a lungo termine,
ovvero l’impegno a mantenere il riscal-
damento al di sotto dei 2 °C; dopo il
2050, le emissioni di origine antropica
dovrebbero essere ridotte a un livello
assorbibile dalle foreste e dagli oceani.
Più di 180 Paesi hanno presentato i loro
obiettivi per un primo ciclo, a partire dal
2020, ma solo quelli sviluppati sono te-
nuti a ridurre drasticamente le emissioni
in termini assoluti; le nazioni in via di
sviluppo sono incoraggiate a farlo mano
a mano che le loro capacità si evolvono
nel tempo. Non ci saranno penalità per
i Paesi che mancheranno i loro obietti-
vi di emissione. Per le piccole nazioni
insulari, minacciate dall’innalzamento
del livello del mare, l’accordo compren-
de una sezione che riconosce “perdite e
danni” associati alle catastrofi legate al
clima – sezione alla quale gli Stati Uniti
si sono opposti, ottenendo l’inserimen-
to di una nota nell’accordo che dichiara
che la perdita e il danno non comporta-
no responsabilità o l’indennizzo.
Soddisfacente? Dipende dai punti di vi-
sta. Stati Uniti e Cina si sono detti sod-
disfatti dei (non) risultati. D’altronde,
insieme all’India e all’Unione Europea
producono il 75% dei gas serra globali.
È proprio mentre scrivo questo artico-
lo che leggo sui giornali che Pechino,
già flagellata da smog-record e tempe-
ste di sabbia, sprofonda di undici cen-
timetri all’anno a causa dell’eccessivo
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