Page 21 - ambiente_106_107
P. 21
IMPEGNO POLITICO RIFIUTIAMO GLI SPRECHI ALIMENTARI
I GPP non costituiscono un obbligo:
perché la pratica si diffonda, è dunque Si stima che, ogni anno, nell’Unione europea (UE) vadano sprecate
necessario l’impegno da parte degli Sta- 88 milioni di tonnellate di generi alimentari, ovvero circa il 20 % della
ti membri e delle singole pubbliche am- produzione complessiva. A livello mondiale, i rifiuti alimentari sarebbero
ministrazioni. Il discorso vale anche per invece responsabili del consumo di un quarto di tutta l’acqua impiegata
i progetti finanziati dall’UE, ma attuati a a fini agricoli. «Se le perdite e i rifiuti alimentari fossero un paese,
livello nazionale, regionale e locale. Fi- sarebbero la terza maggiore sorgente di emissioni di gas a effetto
nora, sono 23 gli Stati membri a essersi serra del mondo, dopo Stati Uniti e Cina», ha dichiarato Karmenu Vella,
dotati di un piano d’azione nazionale commissario dell’UE per l’Ambiente, in occasione di una conferenza sui
per i GPP. Le numerose iniziative por- prodotti alimentari sostenibili tenutasi a maggio. Il cibo va perduto o
tate a termine con successo dagli enti sprecato lungo tutta la catena di approvvigionamento. Gli agricoltori
pubblici di Barcellona, Copenaghen, possono infatti vedersi costretti a gettare via i prodotti danneggiati
Gand e Vienna ci dimostrano come sia o, quando i prezzi di mercato sono inferiori ai costi di raccolta e
effettivamente possibile conseguire ot- trasporto, a lasciare marcire i raccolti nei campi. I settori della vendita
timi risultati in presenza di un impegno all’ingrosso e al dettaglio sono invece responsabili del 5 % dei rifiuti
politico deciso, veri professionisti nel alimentari complessivi, per la maggior parte cibo non consumato. Ora,
campo degli appalti e una pianificazio- però, organizzazioni non governative quali FoodCycle (Regno Unito)
ne lungimirante. Spesso, inoltre, una utilizzano la frutta e la verdura invendute per realizzare pasti bilanciati
buona conoscenza del mercato e un’a- per anziani e senzatetto.
nalisi accurata delle esigenze dell’ente Da soli, i consumatori contribuiscono per il 53 % al totale dei prodotti
pubblico interessato possono tradursi in alimentari gettati nell’immondizia in tutta l’UE, ovvero ben 92 kg l’anno
un risparmio economico considerevole. pro capite. Ma allo spreco di cibo di alcuni si contrappone la povertà di
Il pacchetto di misure sull’economia altri: secondo Eurostat, infatti, un europeo su dieci non può permettersi
circolare definisce una serie di azio- un pasto bilanciato ogni giorno.
ni fondamentali relative ai GPP, quali Primo: non sprecare. Gli sprechi alimentari sono stati presi di mira da
l’inclusione dei requisiti su durabilità e attivisti e governi nazionali. Da maggio, ad esempio, i supermercati
riparabilità nei criteri in materia e l’ela- francesi non possono più gettare o distruggere il cibo invenduto,
borazione di programmi di formazione che deve invece essere donato a enti di beneficenza o riutilizzato
mirati. La Commissione intende inoltre come mangime per animali: in caso contrario, i supermercati con una
dare l’esempio partendo proprio dagli superficie commerciale superiore ai 400 m2 devono pagare un’ammenda
appalti pubblici che la riguardano. di 3750 euro. A livello europeo, la Commissione ha chiesto agli Stati
Ulteriore slancio ai GPP è stato dato dal- membri dell’UE di ridurre gli sprechi alimentari in linea con gli obiettivi
la presidenza olandese dell’UE, che ad pertinenti definiti nell’ambito degli obiettivi di sviluppo sostenibile
aprile, in collaborazione con la Commis- (OSS) delle Nazioni Unite. I rifiuti alimentari pro capite a livello di
sione, ha organizzato il primo congresso vendita al dettaglio e consumatore dovranno essere dimezzati in
internazionale sugli appalti circolari, evi- tutto il mondo entro il 2030 e sarà necessario ridurre le perdite
denziando così l’ottimo potenziale degli alimentari causate dai processi di produzione e lungo tutta la filiera. La
appalti pubblici verdi in un’economia Commissione ha inoltre inserito la prevenzione degli sprechi alimentari
circolare. La Commissione continuerà fra le priorità del pacchetto sull’economia circolare. In questo tipo di
a sostenere le città e le regioni dell’UE economia, infatti, i materiali rimangono in circolo (condivisi, riutilizzati
affinché includano criteri ecocompatibili o riciclati), consentendoci di allentare la pressione sulle nostre risorse
nelle decisioni di acquisto. e sull’ambiente, ma al contempo di creare opportunità commerciali.
Poiché non è possibile gestire ciò che non si misura, il pacchetto
ULTERIORI INFORMAZIONI richiede agli Stati membri di intervenire per ridurre gli sprechi in
ogni fase della catena del valore del settore alimentare e di riferire in
- Guida «Acquistare verde!»: merito. Fra le misure proposte troviamo lo sviluppo di una metodologia
comune per quantificare i rifiuti alimentari in tutta l’UE, l’agevolazione
http://ec.europa.eu/environment/gpp/ delle donazioni di alimenti e dell’uso sicuro delle risorse alimentari nella
produzione di mangimi per animali e il miglioramento dell’uso e della
pdf/handbook_2016_it.pdf comprensione della data di scadenza da parte di tutti gli attori della
filiera alimentare, consumatori inclusi. A giugno, i rivenditori al dettaglio
- Gli appalti pubblici verdi e l’UE: europei si sono impegnati a rendere il loro settore maggiormente
«circolare», ad esempio avvalendosi di fornitori più sostenibili, riducendo
http://ec.europa.eu/environment/gpp/ la quantità di rifiuti conferiti in discarica e donando prodotti alimentari a
enti di beneficenza.
index_en.htm Tratto da:
Piattaforma sulle perdite e sui rifiuti alimentari: http://ec.europa.eu/food/
L’Ambiente per gli Europei - n. 61 safety/food_waste/eu_actions/eu-platform/index_en.htm
(Rivista trimestrale - Direzione
Generale Ambiente
della Commissione europea)
/ 19