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ECOLOGIA
materia. È un settore industriale strategi- zione sulle pratiche di compostaggio di maria e secondaria, nei servizi di risto-
co per lo sviluppo della green economy rifiuti organici effettuate sul luogo stesso razione e nelle famiglie. La riduzione
ma necessita di una pianificazione più di produzione come l’autocompostaggio dello spreco alimentare è uno degli
attenta, di quadro normativo certo e reso ed il compostaggio di comunità, previsti Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (Su-
più semplice e veloce nelle procedure di entrambi nell’art. 38 della Legge 28 di- stainable Development Goals - SDGs)
autorizzazione alla costruzione e gestione cembre 2015, n. 221 (c.d. “Legge Green fissato dall’Agenda 2030 delle Nazio-
degli impianti e che va sostenuto econo- Economy”) che ha modificato l’articolo ni Unite, precisamente l’obiettivo 12.3
micamente. 180 del D.Lgs. 152/06 introducendo i “Entro il 2030, dimezzare lo spreco pro
Questo permetterebbe di garantire una commi “1-septies” ed “1-octies”. Si at- capite globale di rifiuti alimentari nella
maggiore diffusione degli impianti di tende ancora la pubblicazione del Decre- vendita al dettaglio e dei consumatori e
recupero quindi più vicini ai Comuni, to Ministeriale recante i criteri operativi ridurre le perdite di cibo lungo le filie-
possibilmente entro un raggio di 30/40 e le procedure autorizzative semplificate re di produzione e fornitura, comprese
km scelta che permetterebbe di ridurre per il compostaggio di comunità di rifiu- le perdite post-raccolto”. È inoltre uno
anche gli impatti connessi alle attività di ti organici ai sensi del suddetto art. 180 degli anelli dell’Economia Circolare (il
trasporto coerentemente con il criterio di comma 1-octies “Entro novanta gior- 29 novembre 2016 a Bruxelles c’è stato
scegliere la migliore opzione ambientale ni dalla data di entrata in vigore della il primo incontro della piattaforma eu-
nelle fasi di gestione dei rifiuti. ropea contro lo spreco di cibo e i rifiuti
presente disposizione, con decreto del alimentari).
ULTERIORI AZIONI: Si può quindi concludere sostenendo
LA PREVENZIONE Ministro dell’ambiente e della tutela del che un’affermazione sicuramente cor-
Ritornando sulla questione “rifiuti = retta è: “il miglior rifiuto è quello che
risorsa” la risposta, appare quindi più territorio e del mare, di concerto con il non si produce” poiché non genera co-
complessa, l’unica certezza è che i rifiuti sti per gli utenti e danni per l’ambiente e
purtroppo continuano ad essere una gran- Ministro della salute, sono stabiliti i cri- la salute. La prevenzione resta pertanto
de risorsa per le ecomafie mentre talune la via maestra da percorrere per incidere
condizioni, come quelle sopra esposte, teri operativi e le procedure autorizzative effettivamente sulle tariffe dei servizi di
rischiano di vanificare gli sforzi di tanti gestione dei rifiuti, superando ineffica-
Comuni e cittadini virtuosi. semplificate per il compostaggio di co- ci piani di prevenzione e passando ad
Che altro si può fare? Occorre in primis azioni reali, concrete e incisive.
attenersi ai criteri di priorità nella gestio- munità di rifiuti organici…. ”. L’assenza
ne dei rifiuti fissati nell’art. 179 del De- del decreto rende difficile l’attuazione di Ing. Francesco Sicilia
creto Legislativo 3 aprile 2006, n. 152, in tale pratica, unica nota positiva ad oggi Comitato scientifico Ambiente
questa scala gerarchica la Prevenzione è il parere favorevole con osservazioni
occupa il primo posto. sullo schema di decreto approntato dal www.francescosicilia.it
Negli ultimi anni c’è stata una riduzio- ministero espresso dal Consiglio di Stato
ne della produzione di rifiuti urbani - si il 2 novembre 2016.
è passati infatti da 536 kg/ab*anno del Occorre inoltre agire sulla prevenzione
2010 a circa 487 kg/ab*anno del 2015 della produzione dei rifiuti alimentari
(dati Ispra) - determinata purtroppo più
dalla crisi economica che da politiche ed mediante azioni efficaci volte a ridurre
azioni di prevenzione incisive. tali rifiuti nella fasi di produzione pri-
Si dovrebbe invece seguire la strada
tracciata da alcuni Paesi del Nord Eu-
ropa che hanno fatto passi avanti anche
sulla riduzione della frazione organica
dei rifiuti oltre all’adozione di misure
efficaci per la riduzione delle altre fra-
zioni di rifiuti come il vuoto a rendere
su cauzione (vedasi Germania ed altri)
o delle norme approvate dalla Svezia
che prevedono da gennaio 2017 il taglio
dell’IVA dal 25% al 12% per chi ripara
bici, scarpe e tessuti e deduzioni fiscali
per chi decide di riparare gli elettrodo-
mestici.
Occorre spingere con maggiore convin-
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