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ENERGIA
Il decreto “spalma incentivi” ha suscitato diverse In buona sostanza, i titolari degli im-
proteste e ricorsi da parte dell’intero settore del pianti, in base a tali disposizioni, stan-
fotovoltaico. Gli operatori italiani ed esteri si no perdendo una parte consistente degli
augurano che il Governo riconosca l’incostituzionalità incentivi loro spettanti - che il GSE si è
del decreto, e che fornisca regole chiare e funzionali, impegnato a corrispondere in base alle
che permettano al fotovoltaico di sviluppare a convenzioni sottoscritte -, vuoi perché
pieno il suo potenziale e di contribuire alla ripresa la misura degli incentivi è puramente e
economica del nostro Paese semplicemente ridotta, o perché una par-
te cospicua dei medesimi è corrisposta in
Il decreto legge n. 91 del 2014 (conver- di ciascun impianto nell’anno solare di modo differito dopo anni, senza alcun in-
tito in legge n. 116 del 2014) ha intro- produzione, ed effettui il conguaglio, in teresse né rivalutazione (con conseguen-
dotto il meccanismo meglio noto come relazione alla produzione effettiva, entro te impossibilità da parte degli operatori
“spalma incentivi” per gli impianti foto- il 30 giugno dell’anno successivo; quin- di pagare le rate dei mutui bancari che
voltaici di potenza superiore a 200 kW. di, con un ritardo che, per i primi mesi quasi tutti hanno dovuto stipulare per so-
Tale meccanismo, in breve, prevede che dell’anno, supera i dodici mesi (c.d. mec- stenere l’investimento).
l’erogazione degli incentivi, che è rego- canismo “90-10”). L’intero settore ha reagito contro que-
lata da un’apposita convenzione sotto- ste misure che si ritengono ingiuste e
scritta tra produttore e Gestore dei Ser- ingiustificate, e ha promosso centinaia
vizi Energetici (GSE), venga rimodulata di ricorsi al Tribunale Amministrativo
secondo tre opzioni tra cui l’operatore
aveva l’onere di scegliere entro novem-
bre 2014 (art. 26, c. 3).
La prima opzione consiste in una vera
e propria “spalmatura” dell’incentivo:
esso rimane invariato nella somma com-
plessiva, ma viene “spalmato”, appunto,
su 24 anni, anziché sugli originari 20. La
seconda opzione, cosiddetta “a farfalla”,
prevede una riduzione dell’incentivo
(erogato per 20 anni) assai più consisten-
te nei cinque anni dal 2015 al 2019, e un
successivo incremento in egual misura
delle somme nominali negli anni succes-
sivi. La terza opzione, nota come “taglio
secco”, prevede che l’incentivo, che re-
sta erogato per la durata originariamente
prevista di 20 anni, subisca una riduzio-
ne percentuale, in misura variabile dal 6
all’8 per cento, a seconda della potenza
dell’impianto. In caso di mancata scelta
da parte del produttore entro novembre
2014, è stata applicata automaticamente
la terza opzione.
Non solo. Oltre a tale meccanismo - pre-
visto, come già scritto, per gli impianti
fotovoltaici di potenza superiore ai 200
kW - la norma prevede (art. 26, c. 2) che a
decorrere dal secondo semestre del 2014
il GSE eroghi a tutti gli impianti fotovol-
taici, indipendentemente dalla potenza,
le tariffe incentivanti con rate mensili co-
stanti, in misura pari solo al 90 per cento
della producibilità media annua stimata
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