Page 48 - ambiente_104
P. 48

ECOLOGIA

la corretta impostazione planivolumetri-     Fig. 2. Studio del percorso solare e del suo impatto sull’edificio di Ecovillaggio
ca dell’edificio ha una primaria impor-      Fig. 3. Schematizzazione dei flussi di calore positivi e negativi
tanza” (Figura 2).                           di un edificio residenziale
Quali sono i dati più importanti emer-
si dalla diagnosi energetica effettuata      senza puntare l’indice su chi viene dopo     le trasformare un edificio esistente in
nelle case di Ecovillaggio?                  di noi. Un altro problema è che pochi, se    casa passiva?
I dati più importanti che sono emer-         non pochissimi, hanno coscienza o espe-      Ci vuole sicuramente una buona, una ot-
si riguardano non solo le prestazioni        rienza su cosa effettivamente sia un edifi-  tima base, dove per “base” intendo un
termoisolanti delle pareti e degli altri     cio a elevata efficienza energetica, “pas-   involucro compatto, ben orientato e con
elementi opachi, ma anche fattori quali      sivo” o Classe A che sia; diventa quindi     una certa qualità strutturale: è questo il
l’inerzia termica, l’ombreggiamento e        difficile progettare qualcosa che non si     fattore chiave per trasformare un edificio
l’orientamento delle superfici vetrate,      conosce, se non per “sentito dire”. Cer-     “consumato” in un edificio “del futuro”,
l’interazione tra parti riscaldate e non     tamente, se dalle nostre università i ra-    a costi accessibili che, in base alla mia
riscaldate all’interno dei volumi. Solo      gazzi uscissero con delle idee chiare su     esperienza, per una ristrutturazione pos-
un equilibrio tra tutti questi aspetti può   questi aspetti, sarebbe tutto più facile.    sono collocarsi tra i 600 e i 900 €/mq.
portare a un rapporto costo-beneficio ot-    Attraverso quali passaggi è possibi-         Altre caratteristiche base sono la distri-
timale, dove non è estremizzato uno solo
degli aspetti citati (Figura 3).
In generale, rispetto alla sfida NZEB
(2018-2020), quali strategie progettuali
occorre mettere in campo per l’otteni-
mento di edifici a energia quasi zero?
La principale è la riduzione del fabbi-
sogno di energia utile, cioè di energia
termica, frigorifera, per poi passare, at-
traverso sistemi ad alta efficienza ener-
getica, ad avere bassi valori di energia
primaria che, per la quasi totalità, è pro-
dotta da combustibili fossili. La riduzio-
ne del fabbisogno, assieme a delle evolu-
te logiche di “building automation”, ha
inoltre lo scopo principale di rendere più
che sensibile, direi quasi sostanziale, la
componente di energia rinnovabile diret-
tamente utilizzata dagli edifici.
È questa sfida possibile?
Ecovillaggio è la dimostrazione che la
sfida è stata già vinta. Il modello esiste,
deve solo essere via via ottimizzato e
reso più accessibile. Non solo, la forza di
Ecovillaggio sta nella scalarità dell’in-
tervento in cui vivere “nell’efficienza”
diventa un valore diffuso, una qualità
che è un valore intrinseco di quel luogo
a cui tutti, abitanti e visitatori, non ri-
usciranno più a rinunciare. A onor del
vero, nelle molteplici esperienze lavora-
tive di questi anni esterne a Ecovillag-
gio ho incontrato molti progettisti che,
nascondendosi dietro un presunto scarso
livello tecnico delle imprese, rinunciano
in partenza a trovare soluzioni semplici,
brillanti e intelligenti; oppure imprese
che si lamentano della difficoltà esecuti-
va di un progetto senza nemmeno averlo
compreso. Ognuno faccia il suo compito,

46 /
   43   44   45   46   47   48   49   50   51   52   53