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ECOLOGIA
sto modello di sviluppo, basato sull’as- Fiori e capperi di Pantelleria nel panorama delle isole minori. Nata
sioma prendo-consumo-butto, non è più come isola di allevatori per la fertilità del
sostenibile. Al suo posto sta emergendo Tenute di Zibibbo suolo vulcanico, Ischia nei secoli ha sa-
un modello basato sulla condivisione, puto guardare al mare fino a presentare,
sull’energia distribuita, sull’agricol- vabili, la riduzione e il riciclo dei rifiuti, ai tantissimi turisti che la visitano ogni
tura decarbonizzata e sull’economia il recupero e la riqualificazione del pa- anno, un’offerta enogastronomica unica
circolare basata, invece, sull’assioma trimonio edilizio e la promozione delle nella sua varietà. Caratterizzare il cibo
prendo-trasformo-scarto-recupero. Una attività tipiche di ciascuna isola. in chiave sostenibile può avere il dupli-
rivoluzione che ci travolge in pieno, Può Ischia, la più popolosa tra le isole ce ruolo di avvicinare i giovani del posto
perché ha a che fare con alcuni dei no- minori, rappresentare un laboratorio di ad attività tradizionali dall’alto capitale
stri sensi più sollecitati nella vita quoti- sperimentazione sostenibile da sviluppa- umano (si pensi alla viticoltura, sempre
diana: il linguaggio, con l’obsolescenza re ed esportare sul territorio nazionale? più a rischio nonostante una tradizione
di termini legati alla vecchia società dei Se analizziamo alcune delle aree d’inte- millenaria) e riconciliare l’ecosistema
consumi (come, ad esempio, “buttare” resse del decreto ministeriale e, in gene- con un nuovo turismo rispettoso della
e “rifiuti”), ma soprattutto la vista. In rale, di quella che viene chiamata terza natura. Un’ulteriore conferma che lavoro
particolar modo, per quest’ultima, at- rivoluzione industriale, la risposta non e sostenibilità possono e devono andare
traverso una nuova visione delle cose, può che essere affermativa: di pari passo;
da considerare non solo per quello che - la transizione energetica verso l’utiliz- - il rilancio in chiave sostenibile dell’a-
sono (risorse), ma per quello che erano zo di risorse rinnovabili può essere ulte- gricoltura non può che passare per una
(materie prime da non sprecare) e che riormente accelerata grazie al potenziale corretta strategia di riduzione dei rifiuti
saranno (nuovi prodotti frutto del rici- geotermico dell’isola, sul quale al mo- prodotti e di riciclo dei materiali, in par-
clo). Un deciso cambio di paradigma mento c’è un acceso dibattito locale; ticolare quelli organici, al fine di resti-
che ci costringe a cercare nuove strade - un nuovo modello agricolo basato sulla
da sperimentare. Ma dove? decarbonizzazione dei processi produtti-
vi si sposa perfettamente con la necessità
IL NUOVO RUOLO di valorizzare produzioni locali uniche
DELLE ISOLE MINORI IN ITALIA
Lo scorso 4 maggio si sono confronta-
te, a Roma, le Associazioni facenti parte
del Coordinamento FREE (Fonti Rinno-
vabili ed Efficienza Energetica) e il Mi-
nistero dell’Ambiente. Tema di discus-
sione le isole minori, da guidare verso
un cambiamento deciso di prospettiva:
non più territori dipendenti dal conti-
nente per combustibili, acqua e materie
prime, ma laboratori di sostenibilità e
avanguardie della transizione energetica
verso la decarbonizzazione. L’assunto è
che le isole minori possano, grazie alle
loro caratteristiche geografiche, ambien-
tali ed economiche, diventare un vero e
proprio modello di sviluppo per arrivare
all’autosufficienza energetica da esporta-
re a livello nazionale. Attivando, in una
prima fase, delle sperimentazioni che
possano creare opportunità e superare i
deficit delle isole su temi quali, ad esem-
pio, il risparmio energetico e la raccolta
differenziata. A tal proposito, c’è attesa
per l’approvazione del decreto del Mini-
stero dello Sviluppo Economico relativo
alle isole minori, che fissa precisi obiet-
tivi verdi attraverso la promozione della
mobilità sostenibile, l’incremento della
produzione di fonti energetiche rinno-
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