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BENVENUTI NELLA                                   dell’antica Civiltà Enotria che la fon-      del Pollino, si scoprono cenni sulle col-
TERRA DEGLI ENOTRI!                               dò, e che visse a ridosso tra il VI e il IV  tivazioni anche storiche della canna da
Incastonato fra gli splendidi scenari che         sec.a.C. I Lucani, poi, la condussero nel-   zucchero e del baco da seta. Terrazzi
dalla montagna rivolgono lo sguardo al            la storia antica, documentata fino a ve-     naturalistici si dislocano in una maniera
mare, il territorio dell’Alto Tirreno Co-         derla centro amministrativo romano nel I     sapiente sul mare: fauna, flora marina
sentino ha da sempre offerto un insieme           sec.a.C. con il nome di Blanda Julia.        e montana variegata si offrono agli oc-
variegato di elementi della natura più            Fiumi come il Lao e il Noce (in par-         chi dell’osservatore, apparendo a tratti
varia e rigogliosa. Sin dall’antichità, le        ticolare quest’ultimo), che un tempo         selvaggi, incontaminati, ma fruibili, at-
sue coste e i suoi boschi erano interesse         rappresentavano una ricca risorsa per il     traverso percorsi storico-archeologici e
di studio geografico a scopo utilitaristi-        commercio marittimo, diventano oggi          ambientali in larga parte preesistenti e
co, data l’ampiezza delle risorse offerte:        percorso fondamentale per il Progetto        recuperati.
gli estesi bacini d’acqua che dall’interno        “Parco NaturAvventura Archeò”: se-           Le tracce della presenza Longobarda,
si dirigono verso il mare; una vasta area         guendo la Fiumarella, un itinerario che      Saracena, Francese, infine, si stagliano
forestale; il favore di un clima mite e la        si snoda nell’affascinante apparato sce-     lungo i tratti costieri, evidenziando le
presenza di ampie aree coltivabili. I pri-        nico della macchia mediterranea, deline-     tracce di una lunga frequentazione sto-
mi a usufruirne furono i Greci, che colo-         ato da sentieri che dal mare conducono       rica come zona di interesse principale
nizzarono parte della fascia costiera alla        alla montagna, in una visita attraverso      di un percorso completamente immerso
ricerca di nuove terre coltivabili e spazio       le grotte naturali, i tre borghi interessa-  nella natura, piacevole da scoprire at-
ove ricreare i medesimi ambienti della            ti, fino alle riserve del Parco Nazionale    traverso gli innumerevoli scorci che lo
Madrepatria: un copioso numero di abi-                                                         contraddistinguono. Tante le storie e le
tanti, gli organi di controllo, i riti e le tra-                                               immagini che si intrecciano e si dissemi-
dizioni, il potenziale artigiano che gestis-                                                   nano in questa nostra terra, che di Cala-
se le fila del commercio. I Romani, poi,                                                       bria si vanta di essere e si inorgoglisce:
seppero sfruttarne al meglio le caratteri-                                                     che sia la Natura che le è stata donata,
stiche boschive, facendo dell’estrazione                                                       l’Avventura degli uomini che la vivono e
già affermata della pece dal pino laricio                                                      la raccontano, che l’archeologia ne testi-
un vero e proprio commercio, così come                                                         moni la vita preziosa e antica, che siano
quello inerente le risorse territoriali di                                                     questi elementi che si intrecciano come
ampia diffusione: ricca di argilla, vide                                                       una radice di una salda e remota quer-
sorgere diverse piccole realtà artigiane e                                                     cia a supportare gli entusiasmi di un’i-
fabbriche di materiale edilizio che antici-                                                    dea, di un progetto, che, come un seme
pavano il modello di impresa.                                                                  tenero esposto ai perigli e agli agguati di
È in questo contesto, composto di vasti                                                        forze rapaci e nascoste, possa crescere
frammenti culturali, che si inserisce l’a-                                                     rigoglioso e austero per rendere gioie e
rea del Progetto “Parco NaturAvventura                                                         onori agli animi di un popolo prescel-
Archeò”, concentrando l’interesse in                                                           to ad abitare questo luogo, frutto di un
particolar modo sui Comuni di Tortora,                                                         disegno divino! Così racconta Leonida
Praia a Mare e Aieta. Al confine tra la                                                        Repaci (da Quando fu il giorno della Ca-
Calabria e la Basilicata, l’area, integra-                                                     labria [Palmi (RC), 1898]): «Dio si tro-
ta del Parco Nazionale del Pollino, ha il
punto di congiunzione nel Colle Pale-
castro di Tortora; attrattore comune nel
tempo è il bacino dove il Fiume Noce
si interseca con la Fiumarella. In parti-
colar modo, quest’area è stata oggetto di
interesse per la presenza di numerosi in-
sediamenti umani, così come accertano
i ritrovamenti archeologici, a partire dal
Paleolitico prima e Neolitico poi, come
testimoniano le grotte ai piedi di Torre-
nave a Tortora e la Grotta del Santuario
nella vicina Praia a Mare. Attraverso lo
sviluppo delle civiltà dell’entroterra, a
contatto con popolazioni esterne, le te-
stimonianze archeologiche ci riportano
oggi i resti dell’antica città di Blanda e

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