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di Marco Fedeli - Presidente ASSOSEF - Associazione Europea Sostenibilità e Servizi Finanziari
La rendicontazione
non finanziaria
Dal 2017, le imprese con più di 500 dipendenti
hanno l’obbligo di comunicare, in aggiunta
alle informazioni finanziarie, anche informazioni
sulle proprie performance ambientali e sociali.
Questo in base al D.Lgs. 254 del 2016, che
ha un ruolo determinante nella promozione
dello Sviluppo Sostenibile di imprese
e gruppi di grandi dimensioni
Nello scenario strategico delle im- della crescita4, dando un primo avver- chiarazione individuale di carattere
prese di tutto il mondo, la Re- timento (quasi del tutto inascoltato) non finanziario”. Si tratta della legge
sponsabilità Sociale d’Impresa sulla necessità di nuovi modelli di Svi- di recepimento della Direttiva europea
(CSR) assume funzioni sempre più luppo Sostenibile. La Responsabilità 2014/95/UE sulle cosiddette “Non Fi-
determinanti nell’indirizzo delle attivi- Sociale di Impresa è entrata formal- nancial and Diversity Information” a
tà aziendali. I consumatori richiedono mente nell’agenda dell’Unione Euro- cui sono soggette le imprese e i gruppi
con aumentata vivacità l’attenzione da pea a partire dal Consiglio Europeo di di grandi dimensioni. Cioè, a partire
parte delle imprese a modelli di produ- Lisbona del marzo 2000, dove è stata dall’esercizio 2017, il classico bilan-
zione e di distribuzione di beni e ser- considerata come uno degli strumen- cio delle imprese quotate in Borsa e di
vizi che prendano in considerazione le ti strategici per realizzare una società quelle di interesse pubblico (principal-
ricadute sociali e ambientali che con- più competitiva e socialmente coesa, mente banche, assicurazioni, società
dizionano la propria esistenza e quella e per modernizzare e rafforzare il mo- finanziarie) con più di 500 dipendenti
del proprio territorio. I consumatori dello sociale europeo. Nel Libro Verde non dovrà contenere solo la tradiziona-
parlano attraverso comportamenti e della Commissione Europea, edito nel le rendicontazione di carattere econo-
scelte di acquisto che sempre più pre- 2001, la Responsabilità Sociale è defi-
miano beni e servizi allineati con l’idea nita come “L’integrazione volontaria
di Sviluppo Sostenibile. Non a caso, la delle preoccupazioni sociali e ambien-
Sostenibilità è un driver importante tali delle imprese nelle loro operazioni
nella scelta di brand e prodotti: secon- commerciali e nei rapporti con le parti
do una recente ricerca1, 1/3 degli Ita- interessate”. Infatti, la CSR va oltre il
liani la colloca immediatamente dopo rispetto delle prescrizioni di legge e in-
prezzo e qualità, mentre dai dati di dividua pratiche e comportamenti che
un’altra ricerca svolta in 60 nazioni2, un’impresa adotta su base volontaria,
la percentuale delle persone disposte a appunto, nella convinzione di ottenere
pagare di più un bene definito sosteni- dei risultati che possano arrecare bene-
bile aumenta fino al 66%3. Una richie- fici e vantaggi a sé stessa e al contesto
sta di Sostenibilità sociale, ambientale in cui opera.
ed economica evidente. Allora, cosa c’è di nuovo con il D.Lgs
Al giorno d’oggi si possono considera- 254/2016? Nella definizione CSR del
re osmotici i concetti di CSR e di Svi- 2001 spicca il termine ‘volontario’.
luppo Sostenibile: in entrambi i casi, Ed è proprio su questo concetto che
sebbene da angolazioni diverse, signi- il Decreto 254/2016, la nuova legge
fica prendere atto dell’insostenibilità sulle Informazioni Non Finanziarie e
dell’attuale modello di sviluppo, non sulla Diversità, rappresenta una gran-
solo sul piano ambientale, ma anche su de discontinuità rispetto al passato.
quello economico e sociale. Entrambi Il 1° gennaio 2017 è, infatti, entrato
non sono fenomeni nuovi: già nel 1972 in vigore il D.Lgs. 30 dicembre 2016,
il Club di Roma ammoniva sui limiti n. 254, che rende obbligatoria la “Di-
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