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AMBIENTE

stabiliti per la destinazione d’uso pre-       ATTIVITÀ DI MESSA IN                             lendo dall’acquifero, si raccolgono nella
vista, o ai valori di concentrazione so-       SICUREZZA E DI BONIFICA                          zona insatura, con il successivo tratta-
glia di rischio (CSR) definiti in base a       Preliminarmente alle attività di bonifica,       mento di filtrazione forzato su carboni
una metodologia di Analisi di Rischio          è stata condotta una procedura di messa          attivi. In funzione delle grandi dimen-
condotta per il sito specifico (Allegato       in sicurezza, effettuando lo smaltimen-          sioni dell’area di intervento soggetta alle
3 alla Parte Quarta del D.Lgs 152/06).         to di tutti i rifiuti presenti in sito e la ri-  attività di bonifica, sono stati realizzati
                                               mozione sia delle linee utilizzate per il        due impianti distinti, entrambi costituiti
CASO STUDIO – EX SITO                          carico/scarico dei prodotti chimici, sia         da un sistema combinato AS+SVE, ot-
INDUSTRIALE                                    dei serbatoi interrati; in particolare, la       timizzando sulle caratteristiche tecniche
Il sito in oggetto, delle dimensioni di cir-   rimozione dei serbatoi è stata compiuta          e dimensionali dei macchinari necessari,
ca due ettari, non più in utilizzo dalla fine  successivamente allo spurgo dei prodotti         sui costi di realizzo, sui consumi ener-
degli anni ’90 e la cui attività produttiva    liquidi presenti al loro interno, smaltiti       getici di funzionamento e comportando,
prevalente era rappresentata da un depo-       secondo classificazione CER (Catalogo            inoltre, una gestione tecnico/operativa
sito di oli minerali per uso commerciale       Europeo Rifiuti), lavaggio e bonifica de-        flessibile, in funzione delle operazioni di
e da un’area di stoccaggio e trattamen-        gli stessi, e di rilascio di certificazione      manutenzione ordinaria e straordinaria
to di rifiuti tossico-nocivi, rappresenta      gas-free. Le attività di messa in sicurezza      previste o eventuali.
un esempio di un complesso industria-          hanno generato diverse tipologie di rifiu-       Entrambi gli impianti sono stati installati
le ormai dismesso dove, anche in virtù         ti, che sono stati trattati e smaltiti secondo   all’interno di due container di sicurezza
del recupero e riconversione dell’area,        quanto previsto dalle normative vigenti.         protetti dall’esterno e interdetti ai non
è stato necessario intraprendere un’at-        Il successivo intervento di bonifica, rea-       addetti ai lavori, dotati di sonde e ma-
tività di bonifica ambientale. La fase         lizzato sulla base del progetto esecutivo        nometri di rilevazione e misurazione, di
di caratterizzazione, eseguita mediante        approvato dagli Enti competenti, è stato         idonei impianti elettrici per l’automazio-
scavi, sondaggi a carotaggio, installa-        effettuato in due fasi distinte: eseguendo       ne e per l’uso, e di un apposito quadro
zione di piezometri, campionamenti e           dapprima le attività sui terreni, e succes-      comando PLC (Programmable Logic
analisi chimiche di terreni e acque di         sivamente sulle acque di falda.
falda, ha permesso di ricostruire l’asset-     La prima fase ha previsto il trattamento
to geologico e idrogeologico dell’area e       in situ dei terreni contaminati, mediante
lo stato delle potenziali contaminazioni       la realizzazione di scavi e attività di bio-
presenti, in termini geometrici, dei va-       trattamento, con realizzazione e forma-
lori di concentrazioni e delle caratteri-      zione di Bio-pile e successivo riutilizzo
stiche chimico-fisiche degli inquinanti.       in sito degli stessi terreni bonificati. La
Interpolando tutti i dati a disposizione, è    seconda fase ha coinvolto la bonifica
stato ricostruito il Modello Concettuale       delle acque di falda attraverso la proget-
del Sito (MCS), individuando le sorgenti       tazione e realizzazione di un impianto di
di potenziale contaminazione, primarie e       bonifica consistente in un sistema com-
secondarie, le caratteristiche degli inqui-    binato di Air Sparging (AS) abbinato al
nanti presenti, i percorsi di migrazione       Soil Vapor Extraction (SVE), definito
e i possibili bersagli e recettori. Nello      sulla base dei dati di concentrazione,
specifico, sono state riscontrate quali        delle caratteristiche chimico-fisiche dei
sorgenti primarie le linee interrate uti-      contaminanti e dai test pilota effettuati
lizzate per il carico/scarico dei prodotti     direttamente presso l’area.
chimici, le zone di discarica e stoccaggio
dei rifiuti e 12 serbatoi interrati, con vo-   PARTICOLARI COSTRUTTIVI
lumetrie comprese tra 5 a 60 metri cubi,       IMPIANTO AS E SVE
contenenti prodotti petroliferi. Dalle in-     Il trattamento con AS avviene con im-
dagini condotte è stata individuata una        missione direttamente nell’acquifero di
contaminazione presente nei terreni e          aria atmosferica a determinate pressioni
nelle acque di prima falda (circoscritta in    di esercizio, tramite una serie di punti di
una ben determinata area del sito e sen-       insufflazione, con lo scopo primario di
za fenomeni di diffusione esterni a esso)      consentire lo strippaggio dei contami-
prodotta da diversi composti chimici, tra      nanti volatili presenti e dissolti nell’ac-
cui idrocarburi totali, composti alifatici e   qua. Generalmente, e come nel caso spe-
aromatici, metalli e MtBE, con livelli di      cifico, il sistema AS viene accoppiato a
concentrazioni tali da identificare il sito    un impianto di estrazione dei vapori dal
quale “contaminato” e soggetto a proce-        suolo (SVE) al fine di catturare le fra-
dimento di bonifica.                           zioni volatili dei contaminanti che, risa-

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