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ENERGIA
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La regolamentazione in materia di impianti idroelettrici è datata e inadeguata
all’attuale situazione economica del Paese. Questa la critica degli operatori del
settore a un sistema che, introducendo canoni e oneri fiscali sproporzionati, e
lasciando completa libertà di gestione alle Regioni, sta facendo arricchire gli
enti locali, rischiando, al contempo, il collasso dell’intero comparto produttivo
Fin dal lontano 1933, gli impianti autonoma criteri di adeguamento e valo- quelli orientati al finanziamento di misu-
idroelettrici sono stati soggetti al pa- ri dei canoni. In epoca relativamente più re e di interventi di miglioramento am-
gamento di un canone annuo per l’uso recente, sono stati istituiti anche i sovra- bientale: il cosiddetto “canone ambienta-
dell’acqua, come lo sono, sebbene in canoni: quello destinato agli Enti Rivie- le”, istituito in Provincia di Trento, pari a
misura diversa, tutti le utenze di acqua raschi, istituito con L. 1377/1956, a ri- 5,43 €/kW, o quello denominato “cano-
pubblica quali l’uso potabile, gli usi irri- storo dei danni subiti in dipendenza della ne aggiuntivo”, richiesto per l’esercizio
gui e gli usi industriali. Benché in origine concessione, e quello destinato ai Co- provvisorio di grandi derivazioni, pari a
tali valori fossero fissati a livello statale, muni facenti parte del Bacino Imbrifero un prelievo quantificabile in 20 €/kW,
con aumenti indicizzati al tasso di infla- Montano, introdotto dalla L. 595/1953, a previsto in Regione Lombardia. Il risul-
zione programmato, a partire dal 1998 la favore del progresso economico e socia- tato di questo complesso quadro è che
riforma Bassanini ha affidato alle Regio- le delle popolazioni montane. ogni Regione ha un proprio valore di ca-
ni competenze amministrative in materia A questi canoni per così dire “storici” none demaniale – con valori anche molto
di gestione del demanio idrico, dando sull’uso dell’acqua nel tempo se ne sono diversi tra loro, da un minimo di 14,03
loro la possibilità di decidere in maniera affiancati di nuovi, a vario titolo, come €/kW a un massimo di 42,80 €/kW – a
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