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cui si affiancano sovracanoni BIM, pari        MU, fino ad arrivare ad altre eventuali          pianti idroelettrici: nel 2014 il valore
a 30,43 €/kW, e sovracanoni rivieraschi,      royalties in favore, ancora una volta, dei      imputabile all’intero parco idroelettrico
pari a 7,61 €/kW per impianti al di sopra     Comuni, senza tralasciare le spese di ma-       rinnovabile nazionale si è assestato intor-
dei 3.000 kW e 5,73 €/kW per taglie in-       nutenzione ordinaria e straordinaria.           no a 58.500 GWh; l’anno successivo si è
feriori – con valori, questa volta, uguali    Risulta evidente l’urgenza di una riforma       registrata una contrazione del 20%, con
su tutto il territorio nazionale – cui vanno  dell’attuale sistema canoni perché i livelli    appena 46.500 GWh prodotti e nel 2016
ulteriormente sommati ulteriori oneri, al-    a cui questi oneri sono arrivati oggi, spe-     si è vista un’ulteriore riduzione, pari al
trimenti detti, di varia natura.              cialmente in alcune Regioni, sono divenuti      9%, con valore poco superiore a 42.300
Dove vadano a finire questi canoni, che        non più sostenibili, se si tiene conto di due   GWh. Meno energia prodotta per di più
sono molto spesso la principale voce          fattori: l’attuale contesto di mercato e i re-  pagata molto poco e una tassazione che,
di entrata per gli enti locali, non è dato    centi bassi livelli di produzione registrati.   invece, va in senso diametralmente op-
sapere, poiché gli stessi enti non hanno      Il mercato dell’energia, anche in risposta      posto: a livello complessivo tra il 2008
né un vero e proprio vincolo di destina-      alle modifiche indotte dalla transizione         e il 2017 l’onere del solo canone dema-
zione, né l’obbligo di rendicontarne in       energetica in atto negli ultimi anni, ha fat-   niale è aumentato complessivamente del
qualche modo l’uso. Tutti questi canoni,      to registrare un dimezzamento del valore        60%, ma, non essendo omogeneo sul ter-
però, sono solo una parte degli oneri che     del prezzo dell’energia: il PUN nel 2008        ritorio, per alcune Regioni l’aumento ha
un impianto idroelettrico deve sostenere.     era pari a 87 €/MWh, mentre nel 2016 ha         sfiorato anche il 150%.
A questi, infatti, vanno poi sommati gli      registrato un valore di 42,78 €/MWh.            A questo punto gli operatori, che fino a
ulteriori costi di gestione di una centrale   Negli ultimi anni abbiamo, inoltre, as-         oggi hanno combattuto come potevano
che vanno dal costo del personale, ai co-     sistito a un forte ridimensionamento            gli aumenti spropositati imposti dagli
sti di assicurazione e sorveglianza, all’I-   dell’apporto della produzione degli im-         enti, impugnando atti e richieste di pa-
                                                                                              gamento, si trovano davanti a una situa-
                                                                                              zione insostenibile. Mentre i tribunali si
                                                                                              rimpallano la questione, rimandando la
                                                                                              decisione sulla legittimità di un aumento
                                                                                              del 50% da un anno all’altro, le Regioni,
                                                                                              una dopo l’altra, continuano a imporre
                                                                                              aumenti, convinte, forse, di avere tra le
                                                                                              mani la gallina dalle uova d’oro.
                                                                                              Oggi la riforma prevista dal L. 134/2012,
                                                                                              attesa dagli operatori fin dal 2012, non
                                                                                              appare più rinviabile: bisogna mettere
                                                                                              un tetto agli aumenti, e sarebbe utile co-
                                                                                              gliere l’occasione per modificare anche
                                                                                              il sistema, adeguandolo all’attuale con-
                                                                                              testo. Gli operatori qualche idea per mi-
                                                                                              gliorare questo meccanismo ce l’hanno:
                                                                                              si potrebbero unificare tutti gli oneri in
                                                                                              una sola tassa, da ridistribuire in quota
                                                                                              agli enti locali interessati, che sia – alme-
                                                                                              no in parte – commisurata alla effettiva
                                                                                              produzione annua, magari stabilendone
                                                                                              un obbligo di destinazione all’effetti-
                                                                                              vo miglioramento ambientale dei corsi
                                                                                              d’acqua interessati. Per una volta, rac-
                                                                                              cogliere gli stakeholders attorno a un ta-
                                                                                              volo potrebbe portare a raggiungere una
                                                                                              soluzione favorevole per tutti, enti locali
                                                                                              e operatori, evitando il collasso di tante
                                                                                              piccole realtà che non riusciranno a reg-
                                                                                              gere l’attuale pressione fiscale per molto
                                                                                              tempo ancora, risparmiando alla gallina
                                                                                              dalle uova d’oro una triste fine.

                                                                                                               Ing. Iulca Collevecchio
                                                                                                    Ufficio Tecnico Elettricità Futura

                                                                                              / 51
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