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LA VALUTAZIONE DEL RISCHIO Guarnizioni in amianto
La valutazione del rischio, valutata nella
tradizione scientifica, consiste general- Comignoli e scarichi in cemento amianto
mente nello studio della relazione che c’è,
in termini probabilistici, tra la dose cui è amianto in atto o potenziale o di esposi- le (duro e compatto) e la non esposizio-
sottoposta una determinata popolazione zione degli occupanti, come ad esempio ne degli occupanti in quanto l’amianto si
(attraverso l’esposizione) e il tipo, l’in- in materiali non accessibili per la presen- trova in aree non occupate dell’edificio.
tensità e la frequenza dell’effetto dannoso za di un efficace confinamento, materia- In queste situazioni non è necessario un
che, statisticamente, una porzione di essa li in buone condizioni, non confinati ma intervento di bonifica. Occorre, invece,
dovrebbe subire. Il rischio per la salute comunque difficilmente accessibili agli un controllo periodico delle condizioni
derivante la presenza di amianto è lega- occupanti, materiali in buone condizioni, dei materiali e il rispetto di idonee proce-
to all’inalazione delle fibre del minerale accessibili ma difficilmente danneggiabili dure per le operazioni di manutenzione e
liberate dai materiali che lo contengono per le caratteristiche proprie del materia- pulizia dello stabile, al fine di assicurare
(sia friabili che compatti). Per valutare il
rischio in presenza di MCA in ambienti
di vita e di lavoro, si devono quindi ana-
lizzare i fattori che, direttamente o indi-
rettamente, possono causare liberazione
di fibre in aria (friabilità, vibrazioni, atti
vandalici, correnti d’aria, ecc.). Come
riportato dal D.M. 6 settembre 1994, la
presenza di materiali contenenti amianto
in un edificio non comporta di per sé un
pericolo per la salute degli occupanti; se
il materiale si trova in buone condizioni,
è compatto e non è manomesso, si trova
in condizioni di limitate condizioni di po-
tenziale rilascio di fibre di amianto. Vice-
versa, se il materiale è in cattive condizio-
ni, o se è altamente friabile, le vibrazioni
dell’edificio, i movimenti di persone o
macchine, o le correnti d’aria potrebbero
causare il distacco di fibre legate debol-
mente al resto della matrice del materiale.
Anche il danneggiamento stesso per inter-
venti di manutenzione o per vandalismo
può causare un rilascio di fibre con con-
seguente rischio potenziale. Per la valuta-
zione della potenziale esposizione a fibre
di amianto da parte degli occupanti di un
edificio, il D.M. 6 settembre 1994 indica
due tipi di criteri identificabili nell’esame
delle condizioni dell’installazione, al fine
di stimare il pericolo di un rilascio di fibre
dal materiale, e/o nella misurazione della
concentrazione delle fibre di amianto ae-
rodisperse all’interno dell’edificio. L’esito
di tale valutazione del rischio consente di
classificare i materiali contenenti amian-
to in tre categorie, a ognuna delle quali,
come previsto dal decreto sopra citato,
vengono abbinate delle distinte azioni
correttive; la classificazione prevede:
a) materiali integri non suscettibili di dan-
neggiamento. Sono situazioni nelle quali
non esiste pericolo di rilascio di fibre di
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