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valori delle concentrazioni soglia di rischio (CSR) risultino Le tecniche di bonifica possono essere suddivise o in relazio-
essere superati dalle concentrazioni rilevate, mentre quando ne alla metodologia funzionale prescelta o in base al luogo in
le concentrazioni rilevate sono inferiori ai valori delle CSC cui verrà affrontata l’attività stessa. Da un punto di vista me-
oppure, se superate le CSC risultino comunque inferiore ai todologico, si possono distinguere tecniche biologiche, chi-
valori di CSR, il sito si definisce quale “non contaminato”. miche, fisiche e termiche; in generale, e a seconda del tipo
Il processo di bonifica comprende pertanto tutte quelle azio- di inquinante, i trattamenti biologici comportano azioni di
ni che hanno lo scopo di eliminare le sostanze inquinanti degradazione a opera di microorganismi, i trattamenti chi-
presenti nelle matrici impattate o perlomeno di ridurne la mici, sfruttando opportune reazioni, trasformano gli agenti
concentrazione entro i limiti di legge (CSC o CSR calcolate). inquinanti in sostanze meno dannose o più facilmente rimo-
vibili con ulteriori sistemi, i trattamenti fisici, utilizzando
INTERVENTO DI BONIFICA le differenti caratteristiche, consentono la separazione della
fase inquinante, la sua rimozione e il successivo trattamento
Una volta disperse nel suolo, le sostanze inquinanti posso- e, infine, i trattamenti termici mirano sia a distruggere che a
no generalmente, con modalità e caratteristiche differenti immobilizzare il contaminante tramite la fusione del mezzo
in relazione alla natura chimico-fisica dell’inquinante e alle stesso che lo contiene. Da un punto di vista del luogo dove
condizioni geologiche e idrogeologiche dell’area, “migrare” avverrà la bonifica, distinguiamo: bonifiche denominate “in
attraverso i vari comparti ambientali: ad esempio, sulla su- situ”, se i metodi sono applicati direttamente sul luogo del-
perficie topografica un inquinante subirà l’effetto della forza la contaminazione; bonifiche “ex situ”, se la bonifica avviene
di gravità o del trasporto da parte delle piogge; nell’atmo- a seguito della rimozione dei volumi inquinati (come, ad
sfera ritroveremo fenomeni di evaporazione o di trasporto esempio, lo scavo dei terreni con invio a impianti di smal-
da parte del vento; nel sottosuolo, oltre alla gravità, potrà timento esterni). Le bonifiche “ex situ” si suddividono ul-
intervenire la lisciviazione da parte delle acque piovane e di
infiltrazione, e infine potrà esserci un movimento nelle falde
acquifere. Benché ogni intervento di bonifica richieda, quin-
di, studi sito-specifici mirati, è possibile individuare linee
comuni di approccio e di strutturazione per definire quale
sia la migliore tecnologia applicabile al caso in oggetto con
costi sostenibili; possiamo ritrovare le seguenti azioni:
1. individuazione del sito e delle proprie caratteristiche,
comprese informazioni storiche, lavorative e di processo;
2. valutazione specifica del sito mediante fasi di indagini e
di caratterizzazione volte a comprendere e individuare gli
inquinanti presenti e le matrici ambientali coinvolte;
3. valutazione degli obiettivi di bonifica CSC, con calcolo
eventuale delle CSR mediante opportuna elaborazione di
analisi di rischio;
4. studio, progettazione e realizzazione dell’intervento di
bonifica.
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