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luzione industriale, dunque, è in atto, e per comprenderla dicatori della qualità della vita diventano più importanti
e interpretarla il film identifica come chiave di lettura la del Pil. L’economia della condivisione può diventare un’e-
convergenza di tre tecnologie cardine della nostra società conomia circolare, in cui beni e servizi sono ridistribuiti
nell’Internet delle cose (“Internet of Things” o IoT), non- tra più utenti, riducendo drasticamente l’impronta ecolo-
ché l’infrastruttura digitale intelligente del 21esimo secolo gica della società. Il messaggio che Rifkin vuole mandar-
che produce “Big Data”. ci è che un cambiamento di questa portata richiede una
I tre elementi principali della struttura sono: l’Internet di volontà politica e un profondo cambiamento ideologico:
comunicazione 5G ultrarapido, l’Internet di energia rinno- “Dobbiamo ammettere che la metà della popolazione del
vabile e l’Internet per la mobilità senza conducente, tutti pianeta sta molto meglio oggi rispetto a due secoli fa, ma
collegati tra loro nell’“Internet delle cose”, che produce il 40% del pianeta sopravvive con meno di 2 dollari al
“Big Data”, informazioni sulle abitudini di produzione e giorno, e questi stanno presumibilmente peggio dei loro
di consumo molto ampie che portano alla trasformazione predecessori dell’epoca precedente alle rivoluzioni indu-
del modo in cui gestiamo, alimentiamo e trasferiamo la striali. L’era industriale ha portato benefici alla metà della
vita economica. Grazie ai Big Data e all’analisi di questi popolazione a scapito dell’altra metà. Infatti, i 62 uomi-
dati, si possono sviluppare algoritmi che aumentano la pro- ni più ricchi del pianeta detengono una ricchezza pari a
duttività e riducono il costo marginale della produzione e quella della metà della popolazione più povera, nonché di
distribuzione di beni e servizi. Infatti questo fenomeno è tre miliardi e mezzo di persone. Abbiamo emesso enormi
già in corso: oggi milioni di persone in tutto il mondo pro- quantità di CO2, metano e ossido di azoto nell’atmosfera,
ducono e condividono video, musica, contributi su Wiki- abbiamo inciso sui cicli acquatici del pianeta per creare
pedia, energie rinnovabili, case e automobili attraverso la questo stile di vita tanto che il cambiamento climatico non
rete. Secondo le previsioni di Rifkin, durante le prossime è più una teoria che individua qualcosa di imminente, ma
due generazioni verranno eliminati l’80% dei veicoli di è diventato realtà”.
proprietà e il restante 20% sarà elettrico e alimentato da Alla luce di questi dati, è chiaro che serve una nuova visio-
energia rinnovabile. ne per i Paesi industrializzati e per i Paesi in via di sviluppo,
La piattaforma della “sharing economy” (in italiano “eco- e l’Agenda 2030 dell’Onu è il documento guida più aggior-
nomia della condivisione”) secondo Rifkin aumenterà la nato. Dall’analisi di Rifkin, però, non emerge nessuna va-
produttività, fino a ridurre i costi di produzione e consumo lutazione dell’impatto che il divario tecnologico tra i Paesi
a zero, e porterà anche a una diminuzione dell’impronta industrializzati e quelli in via di sviluppo potrebbe avere
ecologica. Secondo il teorico, nell’economia della condivi- sull’esito della rivoluzione industriale globale. Per i Paesi
sione, la proprietà lascia il posto all’accesso, i venditori e in via di sviluppo, la gestione e l’analisi dei Big Data sarà
gli acquirenti sono sostituiti da fornitori e utenti, il capitale una sfida più complessa, ma che potrebbe portare impor-
sociale diventa importante quanto il capitale di mercato, tanti novità e soluzioni per affrontare agricoltura, salute,
il consumismo viene ribaltato dalla sostenibilità e gli in- fame e gestione dei fenomeni climatici.
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