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Nei Paesi industrializzati, l’inquina-           dell’atmosfera legata ad attività umane è       di circa 30 milioni di autoveicoli, pari al
      mento atmosferico rappresenta uno          evidente: un esempio risulta dalla mappa        4,4% di quello mondiale, ed è al 4° posto,
dei maggiori problemi di sanità pubbli-          dell’NO2 (Fig. 1). Le macchie rosse, che        dopo gli USA, la Germania e il Giappo-
ca. Secondo una recente stima dell’Or-           indicano concentrazioni elevate di NO2          ne, per numero di autoveicoli circolanti.
ganizzazione Mondiale della Sanità               (generato dalla combustione), coincidono        Il consumo annuo di benzina nel mondo
(OMS), in Europa l’inquinamento atmo-            con le zone più industrializzate: le princi-    è stato valutato in oltre 600.000.000 di
sferico rappresenta il principale fattore        pali città del Nord America e dell’Europa.      tonnellate, di cui circa 300.000.000 negli
di rischio ambientale e l’ottava causa di        In particolare in Italia, tutta la zona della   USA, 130.000.000 nella Comunità Euro-
morte. Sempre secondo i dati dell’OMS,           Pianura Padana presenta valori altissimi        pea, e circa 17.000.000 in Italia (dati ACI
in Europa l’inquinamento da polveri fini          (Fig. 2). Dagli autoveicoli circolanti deri-    2014). Secondo le cifre diffuse dall’Osser-
nell’ambiente urbano è responsabile ogni         va circa il 50% delle emissioni inquinanti      vatorio Autopromotec, in Italia circolava,
anno di circa 100.000 morti (equivalenti         atmosferiche. Agli inizi del 2000, il parco     nel 2012, una media di 61 auto ogni 100
a 725.000 anni di vita perduti). Le prin-        macchine mondiale ammontava a 750 mi-           abitanti, facendo del nostro Paese il terzo
cipali sorgenti di inquinamento atmosfe-         lioni di autoveicoli, di cui circa i due terzi  in Europa per numero di veicoli rapporta-
rico sono rappresentate da: autoveicoli,         concentrati negli USA, nella Comunità           ti al numero di abitanti. Infatti, in questa
industrie (chimiche e raffinerie), impianti       Europea e in Giappone. Attualmente l’Ita-       speciale classifica, solo Lussemburgo e
di riscaldamento, inceneritori o termova-        lia, con una popolazione che rappresenta        Islanda si piazzano davanti, facendo con-
lorizzatori, discariche, incendi, concimi        poco meno dell’l% di quella mondiale, e         tare rispettivamente 66 e 64 vetture ogni
e fertilizzanti utilizzati in agricoltura, etc.  una superficie che è lo 0,22% delle terre        100 abitanti. Il tasso di motorizzazione
L’alterazione della composizione chimica         emerse del pianeta, ha un parco macchine        in Italia supera la media dell’UE, che si
                                                                                                 ferma a 51 vetture ogni 100 abitanti. Uno
Fig. 1 - L’alterazione della composizione chimica dell’atmosfera                                 sguardo ai numeri ci dice che in Italia cir-
legata ad attività umane è evidente: un esempio risulta dalla mappa                              colano, in proporzione agli abitanti, più
del NO2, realizzata nel 2004 dal satellite europeo Envisat                                       vetture della Germania, dove il rapporto
                                                                                                 è 52 a 100, del Regno Unito (50 a 100),
Fig. 2 - Le macchie rosse indicano concentrazioni elevate di NO2                                 della Francia e della Spagna, che si atte-
(generato dalla combustione) che coincidono con le zone più industrializzate:                    stano su un valore di 48 a 100. La vera
le principali città del Nord America e dell’Europa. In particolare in Italia,                    ragione alla base di un tasso di motoriz-
tutta la zona della Pianura Padana presenta valori altissimi                                     zazione molto elevato nel nostro Paese è
                                                                                                 da ricercarsi essenzialmente nelle carenze
                                                                                                 nello sviluppo del trasporto pubblico e so-
                                                                                                 prattutto nell’assoluta insufficienza delle
                                                                                                 metropolitane o del trasporto su rotaie in
                                                                                                 generale, che in moltissimi casi fanno sì
                                                                                                 che le autovetture siano l’unico mezzo di
                                                                                                 trasporto utilizzabile per recarsi al lavoro
                                                                                                 o per spostarsi per tragitti medio-brevi.
                                                                                                 Vi è un’altra caratteristica che distingue
                                                                                                 nettamente il parco di autovetture che cir-
                                                                                                 colano in Italia da quelle che circolano nel
                                                                                                 resto d’Europa, e cioè la loro età media.
                                                                                                 Infatti in Italia, sempre secondo un’ela-
                                                                                                 borazione del centro studi, il 23,3% delle
                                                                                                 auto circolanti ha meno di 5 anni, contro il
                                                                                                 30,8% dell’Europa; il 29,7% ha tra 5 e 10
                                                                                                 anni (il 31,7% in Europa); il restante 47%
                                                                                                 ha più di 10 anni (mediamente in Europa,
                                                                                                 invece, solo 37,5% delle auto circolanti ha
                                                                                                 più di 10 anni). Da questi dati emerge che,
                                                                                                 nel nostro Paese, il parco circolante di au-
                                                                                                 tomobili è nettamente più vecchio di quello
                                                                                                 europeo. Secondo le stime della European
                                                                                                 Automobile Manufactures Association,
                                                                                                 infatti, un terzo delle auto usate dagli Eu-
                                                                                                 ropei sarebbe stata fabbricata più di dieci
                                                                                                 anni fa. Solo per fare un esempio, l’Inter-

                                                                                                 / 69
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