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non ambientali e già consolidati per quanto riguarda le cono-       come per alcuni metalli, le diossine, gli interferenti endo-
scenze scientifiche: per esempio, il particolato fine derivante     crini, i campi elettromagnetici e altri. La situazione ambien-
dall’inquinamento atmosferico può aumentare il rischio di           tale è in rapida evoluzione. Viviamo in un periodo in cui i
patologie respiratorie e cardiovascolari legate ad abitudini di     cambiamenti tecnologici e l’immissione di nuovi prodotti
vita, quali l’abitudine fumatoria, l’alimentazione scorretta, la    nell’ambiente si susseguono così velocemente da richiedere
sedentarietà, ecc. È solo tramite l’incrocio tra dati ambien-       uno sforzo continuo di aggiornamento e studio sugli effetti
tali, territoriali e urbanistici, epidemiologici, così come di      sulla salute da essi derivanti. Si pensi, ad esempio, che fino a
altri indicatori sanitari, demografici, culturali e sociali che si  una quindicina di anni fa quasi non si misurava il particolato
può tracciare, per una determinata popolazione, una serie di        fine (PM10) e non ne erano stati individuati i diversi effetti
scenari possibili, utili a regolare e a prevedere, quando ne-       sulla salute. A oggi, non solo sono state accertate le carat-
cessario, azioni di politica sanitaria che migliorino la salute     teristiche di cancerogenicità e tossicità del particolato fine,
della popolazione e limitino i danni derivanti da specifiche        ma dobbiamo fare i conti con un particolato ancora più fine
componenti ambientali. Gli effetti complessivi sulla salute         (nanoparticelle), per il quale non sono ancora noti i possibili
umana da esposizioni ambientali sono assai rilevanti: ogni          effetti sulla salute, così come per altre esposizioni recenti,
anno si ritiene che vi siano più di 13 milioni di decessi per       come l’utilizzo dei telefoni cellulari e, più in generale, l’e-
cause ambientali che si potrebbero altrimenti prevenire, e,         sposizione ai campi elettromagnetici. Inoltre, sono insuffi-
nei Paesi più poveri, quasi una morte su tre è dovuta a fattori     cienti le informazioni scientifiche sulla tossicità degli oltre
ambientali (WHO, 2009). In Europa, i principali problemi            50 milioni di composti chimici registrati al dicembre 2011
ambientali sono quelli relativi all’inquinamento dell’aria in-      presso il Chemical Abstract Service (CAS, http://www.cas.
door e outdoor, alla scarsa qualità dell’acqua e degli alimenti     org/index.html) e sugli effetti sinergici derivanti dall’esposi-
in genere, all’insufficiente e irrazionale smaltimento dei rifiu-   zione a miscele ambientali complesse. Altri problemi emer-
ti e all’inquinamento da parte dei composti chimici. Le prin-       genti che influenzano notevolmente la salute sono il rumore,
cipali patologie ambiente-correlate comprendono le malattie         i mutamenti climatici, la deplezione dell’ozono stratosferico,
respiratorie, le malattie cardiovascolari, il cancro, l’asma, le    la perdita della biodiversità e il degrado del suolo.
allergie, i problemi riproduttivi e i problemi di sviluppo neu-
rologico e, nei Paesi più industrializzati, le sindromi correlate   I TEMI DI RICERCA DELL’IGIENE AMBIENTALE
alla lunga permanenza in ambienti chiusi. I principali rischi
derivanti dall’inquinamento atmosferico sono quelli relativi        L’igiene ambientale fa parte dell’igiene generale, perché gli
alle polveri fini e all’ozono troposferico.                         igienisti da sempre si occupano dei problemi di salute legati
Il programma Europeo EU’s Clean Air for Europe (CAFE)               all’ambiente. L’igiene utilizza conoscenze e tecniche non solo
(http://europa.eu/legislation_summaries/environment/                della medicina, ma anche di altre discipline (biologia, chimi-
air_pollution/l28026_en.htm) stima che ogni anno siano              ca, fisica, ingegneria, sociologia e altre) allo scopo di incide-
348.000 le morti premature dovute all’esposizione a polveri         re sui determinanti di salute per prevenire le malattie legate
fini (PM2.5). A questo livello di esposizione, la speranza di       all’ambiente. L’igiene ambientale, il cui obiettivo primario è
vita media viene ridotta di circa un anno. Si stima che fino        prevenire gli effetti sulla salute umana da fattori ambientali,
al 20% delle morti totali nella regione europea potrebbero          non può dunque essere considerata una disciplina a se stan-
essere evitate con interventi ambientali. Sono i bambini i più      te, ma si inserisce a pieno titolo nell’ambito dell’igiene, di cui
esposti ai rischi ambientali: sotto i 19 anni, la percentuale       costituisce una parte importante. Nella XII Conferenza Na-
di morti dovute a cause ambientali sale al 34% in Europa, e         zionale di Sanità Pubblica, che si è tenuta a Roma nei giorni
circa il 33% delle malattie al di sotto dei 5 anni è dovuto a       12-15 ottobre 2011, si evidenziava la necessità del potenzia-
fattori ambientali. Prevenire l’esposizione a questi fattori di     mento e dello sviluppo della ricerca finalizzata allo studio dei
rischio salverebbe circa 4 milioni di vite all’anno, solo tra i     rapporti tra ambiente e salute, degli agenti ambientali nocivi
bambini, soprattutto nei Paesi in via di sviluppo. Per quanto       e alla valutazione dei rischi, con riferimento al ruolo delle
riguarda l’Italia, i dati indicano che la percentuale del carico    Università e degli Istituti di Ricerca. A tal fine, sono da rite-
delle malattie attribuibili a cause ambientali è del 14%, per       nere imprescindibili le seguenti azioni strategiche:
un totale di 91.000 morti all’anno, di cui 8.400 imputabili         a) la ricerca scientifica e la formazione professionale sui rap-
all’inquinamento atmosferico (WHO, 2011). A questo pro-             porti tra ambiente e salute;
posito, è opportuno ricordare come negli ultimi anni, no-           b) la sorveglianza epidemiologica delle malattie attribuibili
nostante l’evidenza di nocività, nel nostro Paese non siano         ai rischi ambientali;
diminuite le concentrazioni di particolato fine, come ripor-        c) l’analisi e la valutazione dei rischi ambientali per la salute.
tato nel recente rapporto ISTAT sull’ambiente e il territorio       I grandi temi che la ricerca ambientale oggi deve affrontare,
(ISTAT, 2011).                                                      come sostenuto da Enti di Ricerca e Organismi internazio-
Molti effetti sulla salute causati da fattori ambientali, tutta-    nali sono:
via, sono ancora oggi mal definiti e oggetto di discussione,        - qualità dell’aria atmosferica: con particolare riferimento
                                                                    alla qualità dell’ambiente urbano, all’aumento di malattie re-

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