Page 88 - ambiente_112
P. 88
cosa sono i rifiuti? Secondo la vigente normativa un rifiuto verdi, quali giardini, parchi e aree cimiteriali; i rifiuti pro-
è rappresentato, tralasciando ulteriori definizioni introdotte venienti da esumazioni ed estumulazioni, nonché gli altri
dal legislatore come quella del “sottoprodotto”, da qualsiasi rifiuti provenienti da attività cimiteriale. Vi sono poi tipo-
sostanza o oggetto di cui il detentore si disfi o abbia deciso o logie di rifiuti derivanti da attività commerciali, artigianali
abbia l’obbligo di disfarsi. e industriali che hanno caratteristiche simili ai RSU o loro
componenti (ad esempio, materiali di imballaggio, ritagli
QUADRO NORMATIVO DI RIFERIMENTO: CENNI di tessuti, gomma, scarti dell’industria alimentare, scarti
di legno, scarti di materiali di arredamento, ecc.). I rifiuti
La normativa sui rifiuti è ampia e articolata con norme, di- speciali comprendono una vasta categoria di quelli generati
rettive e linee guida a carattere europeo, nazionale sino ad da lavorazioni industriali, artigianali, agricole e commer-
arrivare a delibere regionali e ordinanze a livello comunale. ciali, quelli derivanti da attività di recupero e smaltimento
Con l’entrata in vigore del D.Lgs n. 152 del 3 aprile 2006 di rifiuti stessi, da potabilizzazione e altri trattamenti delle
(recante “Norme in materia ambientale”), la regolamenta- acque, da depurazione delle acque reflue e delle emissioni
zione dei rifiuti ha subito una modificazione, apportando in atmosfera.
nuove variazioni e integrazioni sulla gestione dei rifiuti ri- I rifiuti pericolosi rappresentano una serie di rifiuti aven-
spetto al precedente D.Lgs 22/1997 (Decreto Ronchi); la ti una o più caratteristiche di pericolosità in base alla In-
definizione di rifiuto, come anticipato, riprendendo quanto fiammabilità (formazione di fiamma a bassa temperatura),
indicato nel testo unico ambientale, identifica qualsiasi so- Tossicità/nocività/irritabilità (rischi per la salute acuti o
stanza o oggetto di cui il detentore si disfi o abbia deciso o cronici, conseguenti ingestione, inalazione, penetrazione
abbia l’obbligo di disfarsi. A livello nazionale, si richiama dermica), Corrosività (distruzione di tessuti vivi), Can-
la “Parte quarta” del suddetto D.Lgs 3 aprile 2006, n. 152, cerogenicità, Teratogenicità, Mutagenicità, Infettabilità,
che è composta da 89 articoli (dal 177 al 266) e da Allegati, Reattività (sviluppo di calore, gas tossici o altri prodotti
dove vengono stabilite le misure prioritarie e le azioni volte pericolosi, a seguito di contatto con acqua, aria, altri ri-
a prevenire e a ridurre la produzione di rifiuti, a cui seguo- fiuti) ed Esplosività (possibilità di esplosione per effetto
no le attività di recupero e, come ultima ipotesi, le azioni di di fiamme, urti, attriti). I rifiuti pericolosi sono identificati
smaltimento in discarica. Le varie tipologie di rifiuti sono con il codice CER europeo asteriscato (codice specchio);
codificate in base all’elenco europeo dei rifiuti, il cosiddetto rientrano, ad esempio, in questa categoria (da verificare
codice CER, di cui alla decisione 2000/532/CE e successive nell’elenco dei CER quelli con asterisco) i rifiuti derivanti
modifiche e integrazioni riprodotti nell’Allegato D alla Par- dalla raffinazione del petrolio, dalla produzione di mate-
te Quarta del D.Lgs n. 152/2006. rie plastiche, dalla metallurgia, dalla lavorazione del legno
In base a quanto indicato all’art. 184 del suddetto decre- contenente sostanze pericolose, da oli esausti e scarti di
to, i rifiuti possono essere distinti secondo l’origine e se- apparecchiature elettriche, dal legno-vetro e plastiche con-
condo le caratteristiche di pericolosità: secondo l’origine tenenti sostanze pericolose, resine, percolati in discarica,
ritroviamo i Rifiuti urbani e i Rifiuti speciali; secondo le rifiuti urbani come vernici, solventi, pesticidi, ecc. Il D.Lgs
caratteristiche di pericolosità distinguiamo i Rifiuti perico- 152/06 riporta anche le seguenti definizioni:
losi e i Rifiuti non pericolosi. Sono classificati rifiuti urbani - il produttore, ovvero è la persona (fisica o giuridica) la cui
quelli che, anche se ingombranti, provengono da abitazio- attività ha prodotto rifiuti, nonché anche la persona (fisica
ni, quelli di qualunque natura o provenienza giacenti su o giuridica) che ha effettuato operazioni di pretrattamento,
strade e aree pubbliche, su strade e aree private comunque di miscuglio o altre operazioni che hanno mutato la natura
soggette a uso pubblico, sulle spiagge marittime e sulle o la composizione dei rifiuti (art. 183, lett. b);
rive dei corsi d’acqua; i rifiuti vegetali provenienti da aree - il detentore, ovvero il produttore di rifiuti o la persona
fisica o giuridica che li detiene (art. 183, lett. c);
- la gestione, che identifica la raccolta, il trasporto, il re-
cupero e lo smaltimento dei rifiuti, compreso il controllo
di queste operazioni, nonché il controllo delle discariche
dopo la chiusura (art. 183, lett. d).
DEGRADO AMBIENTALE
La cattiva gestione dei rifiuti, l’utilizzo di discariche irrego-
lari o abusive, l’abbandono incontrollato, il sotterramento
degli stessi, lo smaltimento non autorizzato determinano
una serie di squilibri e impatti negativi sia sulle diverse
matrici ambientali attraversate sia sulla salute e igiene
pubblica. Ciò che ne consegue sono condizioni negative,
86