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produrre un mercato del lavoro più de- Angelo Consoli, Giovanni De Cristofaro,
bole ed erosione del benessere sociale. Jeremy Rifkin, Edilio Valentini e Antonio Rancati
Quando si fa una pianificazione econo-
mica esistono precise metodologie di interpersonali, sicurezza) che risultano strategia di sviluppo basata sulla cresci-
calcolo dell’intensità occupazionale del sempre più importanti per il vivere civi- ta del PIL può minare questa economia
capitale investito. In caso di pianifica- le. Il PIL diminuisce se prodotti ad alta familiare e quindi diminuire il benesse-
zioni energetiche, l’intensità occupa- efficienza energetica riducono il con- re della popolazione;
zionale può anche essere calcolata con sumo di energia elettrica, ma aumenta - il PIL non fornisce una misura della
riferimento a una determinata unità di con attività inquinanti che riducono lo distribuzione del reddito all’interno
energia prodotta. Durante tutto il perio- stock di risorse naturali. E se investia- della società, quindi non indica il li-
do compreso fra la prima e la seconda mo in campagne contro il fumo o nella vello di equità all’interno del Paese.
rivoluzione industriale (l’era del carbo- lotta al terrorismo, il PIL cresce, senza In letteratura, è ampiamente riportato
ne e quella del petrolio, in pratica gli creare nuova ricchezza. I limiti dell’uti- come il livello di disparità di reddito
ultimi 200 anni), il calcolo dell’intensi- lizzo del PIL come indicatore non solo in una società sia fortemente correlato
tà occupazionale è rimasto in secondo economico, ma anche di benessere di con una serie di outcomes di salute e
piano, in quanto il fattore lavoro è di- una collettività in un Paese, sono insiti sociali come l’aspettativa di vita, i tas-
ventato progressivamente un disvalore proprio nella sua definizione; infatti: si di mortalità, l’obesità, le gravidanze
rispetto ad altri fattori quali l’intensità - il PIL tiene conto solamente delle in età adolescenziale, la prevalenza
di capitali e il profitto netto delle opera- transazioni in denaro, e trascura tutte di patologie psichiatriche, il tasso di
zioni economiche. Quando quel model- quelle a titolo gratuito: restano quindi omicidi e di violenza, la qualità delle
lo energetico è entrato in crisi a causa escluse le prestazioni nell’ambito fami- relazioni sociali, le performance sco-
dei suoi alti costi marginali, con esso liare, quelle attuate dal volontariato (si lastiche e la mobilità sociale. Stati con
è entrato in crisi il sistema economico pensi al valore economico del non pro- PIL simile possono avere differenze
da esso alimentato e soprattutto il suo fit), ecc. Il rischio di utilizzare il PIL per notevoli in termini di distribuzione
quadro di valori. Il “disvalore” lavoro ha valutare l’economia si può vedere me- del reddito e quindi differenze enormi
ricominciato ad acquisire importanza glio proprio nei Paesi cosiddetti “in via anche in termini di benessere;
perché il vecchio modello capitalistico di sviluppo” (termine che già di per sé - il PIL tratta tutte le transazioni come
basato sul profitto e sull’alta intensità è definito principalmente attraverso il positive, cosicché entrano a farne par-
di capitali dell’energia fossile è arrivato PIL). In questi Paesi, molta della produ- te, ad esempio, i danni provocati dai
ai limiti della sua efficienza e ha smes- zione avviene all’interno di un’econo- crimini (riciclaggio), dall’inquinamen-
so di distribuire ricchezza, mentre ha mia di tipo famigliare ed è quindi al di to, dalle catastrofi naturali. In questo
lasciato sul territorio inquinamento, fuori della comprensione del PIL. Una modo, il PIL non fa distinzione tra le
malattia e disoccupazione.
A tal proposito, da tempo sosteniamo Studenti di Economia Aziendale dell’Università “G.D’Annunzio” Chieti-Pescara
il non adeguato utilizzo del PIL come
misuratore di ricchezza, in quanto,
come unico indice del progresso eco-
nomico, risulta inidoneo a dar conto
del progresso civile di una società. In
effetti, ristretto com’è alla valutazione
del solo valore monetario della produ-
zione di mercato, esso non è in grado
di esprimere il livello e l’evoluzione del
benessere di una popolazione. È am-
piamente noto che, volendo valutare
la qualità della vita di una persona o
di una società, non è sufficiente con-
siderare la sola produzione di mercato
poiché il suo valore non tiene conto né
degli effetti negativi non monetari che
la accompagnano (deperimento delle
risorse ambientali, sociali, culturali), né
degli importanti fattori che incidono sul
benessere (salute, istruzione, relazioni
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