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La gran parte delle imprese del settore ni, che a differenza di gran parte dei riamo si approvvigiona principalmente
opera su più flussi di materiale e, con flussi di origine industriale necessita- dal circuito dei rifiuti industriali, non
l’eccezione delle imprese di selezione no di operazioni di selezione e raffina- urbani, che sono la quantità preponde-
multimateriale, sia su flussi da rifiuti zione anche complesse; rante dei recuperi di materia, oltre alle
urbani che da rifiuti speciali. Una di- – innalzamento della domanda di qua- importazioni.
saggregazione degli occupati per filiere lità delle materie seconde e presenza di La filiera economica del riciclo indu-
di materiale e per provenienze è inevi- importanti differenziali di prezzo tra le striale, in Italia, ha sofferto negli ulti-
tabilmente fittizia, ma può essere ap- varie qualità di maceri e rottami; mi cinque anni la crisi dell’industria
prossimata sulla base di alcuni valori – introduzione e incremento di nuove manifatturiera. La debolezza dell’in-
di produttività tecnica. Su un totale di tipologie di recuperi ad alto fabbisogno dustria manifatturiera, e in particolare
addetti di circa 40.000 unità, si stima occupazionale, come nel caso dei Raee dell’industria di base e metallurgica, si
che gli addetti alla preparazione per il o delle materie plastiche; è riflessa in minori volumi produttivi
riciclo da rifiuti urbani siano nell’or- – progressi in campo di ricerca e svi- e, di conseguenza, sia in una minore
dine delle 10.000 unità, con una forte luppo con l’identificazione di nuove offerta di scarti e residui di produzio-
concentrazione nel settore della carta, applicazioni dei materiali da riciclo, ne, sia in una minore domanda di ma-
della plastica e del legno (che include nonché in termini di trattamenti cui terie seconde. Ancora nel 2014, però,
anche la selezione ingombranti). sottoporre i rifiuti intercettati, soprat- l’Italia è il secondo paese europeo,
Il settore della “preparazione al rici- tutto nelle filiere di materiale più com- dopo la Germania, per quantità ricicla-
clo” ha conosciuto una forte crescita plesse (ad esempio, plastiche miste). te (esclusi rifiuti minerali) e con il più
nel corso dell’ultimo decennio, prose- La dimensione media di impresa resta alto riciclo industriale procapite tra i
guita anche nel corso della grande re- contenuta, ma comunque in decisa cre- grandi paesi europei. In un contesto di
cessione. Nel periodo 2002-2015, nel scita. In un confronto con la media del minor volume di materie riciclate, è in-
settore della “preparazione al riciclo”7 settore manifatturiero, il settore indu- vece rimasto alto e complessivamente
gli occupati aumentano di oltre il 50%, striale del recupero materiali emerge crescente l’impiego di materie seconde
si incrementa di oltre il 50% il fattu- come uno dei settori più brillanti. In post-consumo, in particolare dal flusso
rato e all’incirca raddoppiano valore Italia – e analoga o persino più marcata dei rifiuti urbani. L’insieme delle ma-
aggiunto e investimenti. Mentre il set- è la tendenza in Europa – il settore del terie seconde impiegate dall’industria
tore del commercio all’ingrosso (che recupero dei materiali in senso stret- italiana inclusa la produzione di com-
comunque ingloba anche attività di to è cresciuto a ritmi ben superiori a postaggio, che abbiamo classificato
raccolta e di selezione analoghe a quel- quelli dell’industria manifatturiera nel come attività di trattamento e smal-
le del settore “recupero di materia”) suo insieme. timento, ma che costituisce al tempo
resta sostanzialmente stabile, il settore stesso una componente dell’industria
economico del “recupero dei materia- L’INDUSTRIA MANIFATTURIERA del riciclo, produttrice di compost ha
li” ha conosciuto, dopo gli anni ‘90, DI RICICLO comunque raggiunto nel 2015 quasi
una forte crescita e diversificazione. 40 milioni di tonnellate, senza consi-
Da settore prevalentemente incentrato Il punto finale del sistema di gestione derare altri flussi, quali i materiali tes-
sulla rottamazione dei metalli ferrosi, dei rifiuti “avviati a riciclo” è costitui- sili, gli oli lubrificanti, alcuni metalli
è diventato un settore fortemente di- to da quell’insieme di attività “dal lato (rame, zinco) e sabbie e inerti da de-
versificato, con un crescente peso della della domanda” nelle quali i materiali molizione. Di queste, circa 12 milioni
lavorazione della carta, delle plastiche, recuperati o i prodotti usati competo- derivano da rifiuti urbani. L’Italia è l’u-
dei rifiuti di apparecchiature elettriche no direttamente con il loro equivalen- nico dei grandi paesi europei a essere
e elettroniche, ma anche seppur solo te primario o vergine. Queste attività, un prevalente importatore e ad avere
in parte apprezzate dalle statistiche, come riportato in precedenza, consi- un deficit comunque contenuto su
perché svolte da soggetti appartenenti stono nelle attività manifatturiere del tutte le frazioni esportate. L’industria
al settore delle costruzioni o al settore “primo stadio” di prodotti contenenti italiana è rimasta una industria impor-
del trattamento dei rifiuti del recupero materiali di riciclo, dove il “primo sta- tatrice netta di materie seconde, per
degli inerti e del recupero delle bio- dio” si riferisce alla prima tipologia di effetto della domanda ancora sostenu-
masse. Il forte incremento del setto- prodotto (generalmente materia prima ta da parte dell’industria siderurgica e
re, pur in presenza di una sostanziale o semilavorato) manifatturiero, quali metallurgica e dell’industria del legno,
stazionarietà quantitativa dei volumi bobine di carta, profilati plastici o pan- pur a fronte di esportazioni importanti
di materie seconde immesse nei cicli nelli in legno; raggiunto questo livello, di carta da macero (ma comunque con-
industriali, sembra dipendere da: i prodotti da materia seconda possono tenute rispetto alle quantità riciclate
- incrementi nelle quantità raccolte essere considerati equivalenti ai pro- internamente) e di quantitativi minori
all’interno del circuito dei rifiuti urba- dotti competitori in materia vergine8. di plastiche (appena il 5% del riciclo
L’industria del riciclo che qui conside-
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