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sicurezza
te, grazie all’espletamento delle operazioni di AdR, saranno
determinate le concentrazioni soglia di rischio (CSR), grazie
alle quali si potrà determinare se il sito risulta effettivamente
contaminato o no.
Le CSR elaborate con la procedura di AdR rappresentano,
quindi, i livelli, per ciascun inquinante considerato, che una
volta definiti andranno a rappresentare i valori di concentra-
zione accettabili per il sito in oggetto (intesi anche come va-
lori obiettivo di bonifica). Ottenute le CSR, queste dovranno
essere confrontate con le concentrazioni del relativo inqui-
nante effettivamente presente nel sito, e da cui si potranno
delineare indicativamente due scenari:
1. quando i valori delle CSR, determinati con l’applicazione
della AdR, risultino superati dalle concentrazioni rilevate
effettivamente nelle matrici ambientali, il sito verrà definito
come “contaminato”;
2. quando i valori delle concentrazioni effettivamente rileva-
te nelle matrici ambientali risultino essere inferiori ai valori
di CSC oppure, se superiori, risultino comunque inferiore ai
valori di CSR calcolate, il sito sarà definito come “non conta-
minato”.
Da tutto ciò si comprende che l’AdR è una operazione neces-
saria a calcolare le CSR, grazie alle quali si potrà identificare
lo stato di contaminazione di un sito, fissando gli obiettivi di
bonifica da raggiungere; l’AdR rappresenta pertanto lo stru-
mento, riconosciuto dal legislatore, tramite il quale è possi-
bile quantificare dei rischi, attuali ma anche potenziali, per
eventuali bersagli e recettori che possono essere rappresentati
nell’uomo e/o nell’ambiente.
PROCEDURA DI ANALISI DI RISCHIO
Lo studio dei siti contaminati, degli inquinanti presenti, del
movimento che gli stessi compiono nelle diverse matrici am-
bientali attraversate quali i terreni, l’aria e le falde idriche, e le
Controllo di
un impianto
di messa in
sicurezza
delle acque
impattate dalla
contaminazione
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