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Il 2016 è stato l’anno del monito di “Ma- Interno di una centrale di
dre Terra” a evidenziare, ancora ce ne teleriscaldamento a biomassa
fosse bisogno, la necessità della messa in
sicurezza del territorio e della prevenzio- / 45
ne dei dissesti idrogeologici. I terremoti
in Lazio e poi nelle Marche, le esonda-
zioni in Piemonte e Liguria sottolineano
l’urgenza di definire una strategia italiana
di medio-lungo periodo che preveda da
un lato la riqualificazione degli edifici esi-
stenti, e dall’altro la promozione dell’im-
piego di fonti rinnovabili che garantisca-
no il presidio del territorio e la gestione
e manutenzione del patrimonio forestale.
Lungimiranza politica e visione di siste-
ma, spesso auspicate da FIPER, rappre-
sentano un’urgenza e necessità per la ri-
costruzione e per favorire un’economia
europea a basso impatto ambientale.
L’entrata in vigore dell’Accordo di Parigi
e il pacchetto di proposte “Clean energy
for all Europeans”, presentate lo scorso
30 novembre dalla Commissione euro-
pea, confermano l’impegno dell’Unione
europea per la riduzione delle emissioni
di gas serra e il sostegno alle rinnovabili e
all’efficienza energetica. Un’opportunità,
per l’Italia, per valorizzare le risorse pre-
senti sul territorio e diminuire la dipen-
denza estera per l’approvvigionamento
dei combustibili fossili.
Una sfida importante e coraggiosa, che
presuppone una forte sinergia tra le scelte
di politica energetica, economica, estera e
ambientale da parte del nostro Paese.
L’OPPORTUNITÀ DEL
TELERISCALDAMENTO
A BIOMASSA LEGNOSA
PER LE AREE APPENNINICHE
Quando si parla di teleriscaldamento a
biomassa, il primo pensiero è rivolto ai
Paesi mitteleuropei o al Nord d’Europa.
Invece è una realtà presente in diversi Co-
muni italiani alpini e appenninici, che ri-
scaldano i propri abitanti con una rete che
distribuisce calore prodotto dalla combu-
stione di legno sminuzzato, il cosidetto
“cippato”. Le centrali di teleriscaldamen-
to nascono come dei veri e propri progetti
territoriali dall’esigenza di garantire la
manutenzione dei boschi locali, spesso
abbandonati. Il teleriscaldamento a bio-
massa è, quindi, un indiretto sostegno alla
selvicoltura, in Italia ormai quasi comple-
tamente abbandonata dopo l’ultima guer-