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di Dario Ruggiero - Presidente Long Term Economy e Comitato scientifico Ambiente
Come affrontare
il cambiamento
climatico in Kenya
Intervista con Wanjira Mathai,
Presidente di Green Belt
Movement in Kenya
In questa intervista del giugno scorso,
Wanjira Mathai, Presidente di Green Belt
Movement - organizzazione fondata in
Kenya dal Premio Nobel Wangari Maathai,
con l’obiettivo di proporre azioni di
adattamento e mitigazione al cambiamento
climatico - illustra le principali iniziative
portate avanti negli anni passati
e gli obiettivi per il prossimo futuro
Pensiamo per un attimo alla nostra vita quotidiana: ci www.greenbeltmovement.org
svegliamo presto la mattina, facciamo una doccia con
“acqua corrente” (che si ottiene semplicemente ruo-
tando la manopola del rubinetto), e possiamo rifornirci
di cibo ovunque vogliamo durante tutto il giorno. Sembra
tutto così normale che non riusciamo a immaginare perso-
ne che vivono diversamente da come viviamo noi. Eppure
tutto questo non è possibile per molte persone che vivono
in Kenya. Negli anni Settanta, le donne keniane delle zone
rurali lamentavano tre problemi:
1) un prosciugamento dei fiumi;
2) un calo nella sicurezza alimentare;
3) meno legna da ardere.
Per dare una risposta a queste esigenze, nel 1977 la pro-
fessoressa Wangari Maathai, Premio Nobel per la Pace nel
2004, ha fondato il Green Belt Movement (GBM), un’or-
ganizzazione che propone innanzitutto azioni di adatta-
mento e mitigazione al cambiamento climatico. Sin dalla
sua istituzione, molti paesaggi sono stati ripristinati e c’è
stato un significativo miglioramento nelle condizioni di
vita delle donne in Kenya. Il Green Belt Movement ha sede
in Kenya, con uffici negli Stati Uniti e in Europa. Tra le sue
principali iniziative:
1) l’impianto di alberi e il ripristino dei corsi d’acqua;
2) politiche per le donne e advocacy;
3) lotta al cambiamento climatico.
Quali sono le principali campagne del GBM? Quali sono le
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