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clima

               Wanjira Mathai,
               Presidente
               di Green Belt
               Movement

Donne keniote  peculiarità nella lotta al cambiamento climatico in Africa?
impegnate      Quale ruolo possono avere i Paesi africani nello sviluppo
nel progetto   di modelli economici sostenibili nel XXI secolo? Wanjira
Tree Planting  Mathai, Presidente del Green Belt Movement, ha risposto
               a queste e ad altre domande.

               Benvenuta Wanjira. Lei è il Presidente del Green Belt
               Movement (GBM) in Kenya. Potrebbe dirci che cosa è il
               GBM, quali sono gli interessi che rappresenta e perché
               esso è così importante per il Kenya e per Paesi simili al
               Kenya?
               Il Green Belt Movement, lo dice il nome stesso, è un movimento a
               scopo ambientale. Quando introduco il GBM mi piace partire con
               una frase che subito mette in chiaro quali sono i suoi principi opera-
               tivi: «Il GBM ha preso a cuore gli interessi delle donne Keniane per
               fare gli interessi economici, sociali e ambientali del Paese». Che cosa
               significa questo? Partiamo dalle nostre origini. Il GBM fu fondato
               nel 1977, con una missione molto chiara: rispondere alle esigen-
               ze delle donne nelle zone rurali in Kenya, che lamentavano secche
               nei fiumi (necessari per l’approvvigionamento di acqua) e un’offer-
               ta alimentare e di legna sempre più limitate. La fondatrice, la mia
               cara madre Wangari Maathai, grazie alla ventata di cambiamento
               apportata con questo progetto, ha ricevuto poi il Premio Nobel per
               la Pace (prima donna africana a riceverlo). Quindi il nostro impe-
               rativo strategico è stato fin dall’origine quello di mobilitare le don-
               ne. Come? Tramite l’impianto di alberi. Occorreva qualcosa che, da
               un lato, permettesse di aumentare il ruolo delle donne nella società
               keniana e, dall’altro, risolvesse la forte crisi ambientale che carat-
               terizzava il Paese. Abbiamo così incoraggiato le donne ad assumere
               la leadership nelle loro comunità per coltivare piantine e piantare
               alberi. Il progetto fiorì nel 2004 e, a oggi, sono stati piantati oltre
               51 milioni di alberi con il supporto del GBM. Il Kenya è una regione
               che ha un forte bisogno di alberi. Portare la percentuale di copertu-
               ra forestale al 10% significa impiantare altri 5 miliardi di alberi.

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