Page 46 - ambiente_113
P. 46
imprese, diminuendo così la frequenza dei controlli, come le spese di istruttoria per la valutazione dell’impatto am-
indicato dall’art. 197 del D. Lgs. 152/2006. Anche in tema bientale siano ridotte del 50%. Inoltre, l’art. 4 ter della L.R.
di autorizzazione integrata ambientale l’art. 29 decies del D. 99/1999 indica che le soglie dimensionali per richiedere la
Lgs. 152/2006 (introdotto dal D. Lgs. 46/2014) prevede che valutazione d’impatto ambientale per i progetti di trasfor-
la frequenza delle attività ispettive sul sito debbano tener mazione o ampliamento possano essere aumentate del 30%
conto della valutazione sui rischi ambientali degli impianti. per le imprese registrate EMAS o ISO 14001. Anche la L.R.
La valutazione deve considerare la partecipazione del gesto- 3/2012 della Regione Marche prevede un incremento del
re a EMAS. Un altro riferimento alle ispezioni ambientali è 30% delle soglie dimensionali per alcune attività soggette
previsto dal D. Lgs. 30/2013, in attuazione della Direttiva alla valutazione d’impatto ambientale (art. 3). La Regione
Europea sullo scambio di quote di emissioni dei gas a effetto Emilia Romagna ha, inoltre, deciso di supportare le imprese
serra nella Comunità (Direttiva 2009/29/CE che modifica certificate, riducendo il tempo previsto per il rilascio dell’au-
la Direttiva 2003/87/CE). L’allegato III invita i responsabili torizzazione integrata ambientale da 150 a 120 giorni. An-
delle verifiche ambientali per la validazione delle quote an- che la normativa comunitaria prevede alcune semplificazioni
nuali di CO2 emesse a tener conto del fatto che l’impianto per le certificazioni ambientali. La Commissione Europea,
abbia eventualmente aderito a EMAS. infatti, ha richiesto agli Stati Membri di considerare la cer-
Oltre a normative nazionali, anche alcune leggi regionali tificazione EMAS nella pianificazione delle ispezioni fin dal
hanno previsto semplificazioni relative alle certificazioni. 2001, nella Raccomandazione 2001/331/EC sui criteri mi-
La Regione Toscana, con la L.R. 86/2014 (Legge Regionale nimi per le ispezioni ambientali negli Stati Membri. Ciò è
Finanziaria) prevede la riduzione dell’IRAP per il periodo di stato anche confermato nella Direttiva Europea 75/2010
imposta 2015, 2016 e 2017 per i soggetti che hanno ottenu- sulle emissioni industriali, la quale dà indicazioni su come
to o rinnovato la certificazione EMAS nel periodo d’imposta pianificare le ispezioni ambientali nelle imprese soggette
2014. Inoltre, secondo la L.R. 79/2013 della Regione Tosca- alla precedente Direttiva IPPC sulla prevenzione integrata
na, alle micro e piccole imprese che realizzano sistemi di ge- dell’inquinamento.
stione integrata, e ottengono almeno 2 certificazioni – delle
quali almeno una sia tra le seguenti: ISO 14001, SA8000, Aperture di nuovi mercati e acquisti verdi
BS OHSAS 18001 o la registrazione EMAS – è riconosciuto Le certificazioni – anche le certificazioni ambientali – vengo-
un credito di imposta IRAP per un importo non superiore a no scelte dalle imprese perché possono essere, non disgiun-
€15.000. Questa importante e innovativa forma di detassa- te dalla qualità delle imprese e dei prodotti, dei lasciapassare
zione a vantaggio delle imprese certificate vige in Toscana verso mercati stranieri. Alcune certificazioni, da questo pun-
dal 2004, ed è stata periodicamente rinnovata. La Regione to di vista, sono paradigmatiche. Abbiamo ripetutamente ci-
Emilia Romagna, all’art. 28 della L.R. 99/1999 (sostituito tato il Blaue Engel tedesco: l’azienda che vuole entrare nella
dall’art. 30 della L.R. 3/2012), indica che, per i progetti di Gdo tedesca non può esimersi dall’ottenere questa certifica-
trasformazione o ampliamento di impianti che abbiano ot- zione per i suoi prodotti. Stesso discorso per i prodotti agri-
tenuto la certificazione EMAS o la certificazione ISO 14001, coli e la certificazione GlobalGap nella grande distribuzione
nordeuropea, o il Nordic Swan e i Paesi Baltici. O, ancora,
GECA (Good Environmental Choice Australia), il marchio
di prodotto più diffuso in Australia, e la certificazione CCC
(China Compulsory Certification) per entrare nel mercato
cinese, o il GOST russo. Possiamo ancora citare la certifi-
cazione LEED: dedicata alla sostenibilità degli edifici e uti-
lizzata soprattutto, ma non solo, nel mondo anglosassone,
riconosce crediti a tutti i materiali e oggetti (inclusi i mo-
bili) che possono concorrervi. In breve, l’ampia diffusione
internazionale di una certificazione (dalle serie ISO a FSC e
PEFC, ad esempio) è garanzia del fatto che la stessa certifi-
cazione contribuisca ad aprire strade verso quei mercati in
cui è affermata. Oltre ai mercati esteri, altro mercato molto
ambito è quello della Pubblica Amministrazione. Il Green
Public Procurement (GPP) si riferisce all’integrazione, da
parte delle pubbliche amministrazioni, appunto, dei criteri
ambientali nei processi di acquisto. L’inserimento di criteri
ambientali nei bandi implica naturalmente la necessità di
dover far riferimento a qualità e prassi ambientali che sia-
no attestabili e/o certificabili dai fornitori: da questo punto
44