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siamo far rientrare un altro beneficio delle certificazioni am-    e PEFC), oppure come Global Gap, UTZ e Friend of the Sea.
    bientali, che hanno cioè anche un impatto sulla registrazione      Oppure la UNI 11233 – produzione integrata o, ancora, l’ita-
    di brevetti, soprattutto se relativi ai vari aspetti ambientali.   liana DTP 112 sui “Cereali e semi oleosi sostenibili”, offerta
    Oltre alle innovazioni di tipo organizzativo, anche le innova-     da CSQA per la filiera della soia e del mais bianco. Oppure,
    zioni di processo (inclusa l’introduzione di nuove tecnologie      passando ad altro settore, la certificazione voluta in Italia da
    green) caratterizzano le certificazioni ambientali, soprat-        Ecopneus (la maggiore società italiana per rintracciamento,
    tutto quelle di sistema (come EMAS), ma non solo: basti            raccolta e trattamento degli pneumatici fuori uso) con Cer-
    pensare alle Carbon footprint impiegate come indicatore dei        tiquality e ReMade in Italy per il granulato e il polverino
    fattori di inefficienza delle imprese, e, di conseguenza, come     di gomma ottenuto dal processo di frantumazione di PFU
    indicatore dei processi da implementare. L’innovazione di          della filiera Ecopneus. Anche certificazioni nate per singole
    prodotto è una prerogativa delle certificazioni di prodotto:       imprese, come EMAS, si sono aperti alla dimensione della
    l’Ecolabel, ad esempio, impone livelli di performance am-          filiera.
    bientali che spesso vengono raggiunti proprio introducendo         Oltre alla dimensione di filiera, anche quella di distretto entra
    innovazioni (almeno incrementali) di prodotto. Idem per            nelle certificazioni maggiori (EMAS, ISO 14001), che supe-
    marchi come il Nordic Ecolabel, etichetta di prodotto dei          rano così uno dei loro limiti: essere nate e pensate per la
    Paesi Scandinavi. Prerogativa, ma non esclusiva: non è raro,       grande industria. Parallelamente a questa tendenza verso la
    infatti, che per migliorare i sistemi di gestione ambienta-        completezza, va comunque segnalata quella opposta: cioè la
    le (ISO 14001, EMAS) si innovi anche l’ultimo anello della         grande fortuna di certificazioni dedicate a un singolo aspet-
    catena, i prodotti, appunto. L’ultima edizione della norma         to, dalle emissioni di carbonio (la Carbon footprint) all’acqua
    ISO 14001 (pubblicata il 15 settembre 2015), pone peraltro         (Water footprint). Fortuna legata probabilmente alla imme-
    particolare accento sul life cycle thinking, pensare al ciclo di   diata comprensione della certificazione per il pubblico, alla
    vita, come approccio generale alla gestione ambientale delle       versatilità (è utilizzabile, con le differenze del caso, in tutti
    organizzazioni.                                                    i settori) e ai costi decisamente ridotti rispetto, ad esempio,
                                                                       a una certificazione di sistema. E va segnata anche l’esten-
    PROTOTIPI DI FUTURO: LE TENDENZE IN ATTO                           sione dell’offerta di certificazioni a nicchie prima non ancora
                                                                       coperte dai diversi standard. Si può sicuramente menzionare
    Se quello descritto fin qui è il presente delle certificazioni     lo schema Organic Content Standard (OCS), che si applica a
    ambientali, da questo presente arrivano già segnali sul loro       qualsiasi prodotto (escluso il settore food) contenente tra il
    futuro. Già oggi si possono cogliere tendenze di rinnova-          5 e il 100% di materiale biologico. Lo standard ha sostituito
    mento, marchi più “innovativi” e promettenti degli altri.          gli schemi OE 100 e OE Blended, che riguardavano esclusi-
    Ci sono schemi classici di certificazione che continuano a         vamente i prodotti con cotone biologico. Lo standard OCS
    registrare un elevato numero di adesioni e che promettono          ha, quindi, ampliato il campo di applicazione, rilevando il
    nei prossimi anni di mantenere tassi di crescita importanti;       flusso delle materie prime dalla fonte fino al prodotto finale,
    emergono, parallelamente, strumenti ibridi che superano le         attraverso un sistema di verifica del materiale biologico con-
    rigidezze (e i problemi) degli schemi tradizionali; e poi sche-    tenuto nei prodotti.
    mi che raccolgono le richieste del mercato, affrontando e di-      Oppure possiamo citare le certificazioni a garanzia delle compen-
    sciplinando aspetti nuovi, finora non presi in considerazio-       sazioni delle emissioni di carbonio. Le compensazioni del carbo-
    ne. Provando a cogliere le tendenze in atto sembra imporsi,        nio emesso da un’attività (da quelle industriali ai festival),
    da una parte, un orientamento verso la completezza e l’uni-        negli anni successivi all’entrata in vigore del Protocollo di
    tà, intesa come ampiezza dei fattori ambientali considerati,       Kyoto sono cresciute in numero, in ampiezza e in tipologia.
    non più parcellizzati, e univocità degli strumenti impiegati       Un mercato non sempre trasparente: dal calcolo – che dall’u-
    nelle valutazioni. Unità che prende corpo nell’impiego dei         so delle linee guida ISO può arrivare giù fino ai calcolatori
    due strumenti cui abbiamo accennato, dell’LCA e della Fo-          approssimativi che si trovano sul web – alle compensazio-
    otprint, e nella riduzione delle metodologie di calcolo degli      ni, che vedono da una parte solidi progetti internazionali,
    impatti. Nasce per questo (vedi la Comunicazione 196 della         dall’altra approssimative piantumazioni nei parchi pubblici.
    Commissione Europea), e ha sulla carta un alto potenziale          Per far fronte alla confusione del settore, nascono marchi
    di penetrazione, la citata PEF – Product Environmental Fo-         internazionali dedicati proprio ai progetti per la compen-
    otprint (impronta ambientale dei prodotti). Nuovo standard         sazione: come CDM, Gold Standard, VCS, Social Carbon e
    previsto dalla Raccomandazione n. 179/2013 della Com-              Plan Vivo (schemi ai quali, per esempio, rimandano tutti i
    missione Europea, a breve sul mercato, è indicato come lo          progetti di Fair Carbon, piattaforma online – di Carbon Sink,
    strumento che gli Stati membri dovrebbero utilizzare per la        unica azienda italiana membro dell’International Emission
    misurazione e comunicazione delle prestazioni ambientali           Trading Association, partner scientifici Fair-Trade Italia e
    dei prodotti. Sulla stessa linea d’onda – tendere all’unità – il   Università degli Studi di Firenze – per la vendita di credi-
    fenomeno delle certificazioni di filiera: come quelle, molto for-  ti di carbonio da progetti certificati). Altro ambito coperto
    tunate, sulla Chain of Custody nella filiera del legno (FSC®

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