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la Gdo tedesca – a volte (come nel caso della certificazione           cedure di verifica e accreditamento, anche la comunicazione
    LEED per la ceramica Made in Italy) può rappresentare uno              dei risultati e degli obiettivi al pubblico: serve a questo la di-
    stimolo alla qualificazione, con importanti vantaggi non solo          chiarazione ambientale dell’EMAS. Dichiarazione che diven-
    in termini di nuovi mercati, ma anche di innovazione e com-            ta un’arma a doppio taglio per la reputazione, se gli obiettivi
    petitività.                                                            dichiarati non vengono raggiunti e la certificazione decade.
    Un’ulteriore distinzione riguarda il campo di applicazione             Tra i vantaggi di questo tipo di certificazioni, sicuramente
    degli standard, che può essere relativo al sistema di gestione o       il fatto che lo Stato gli riconosce di solito (non sempre) un
    al prodotto. Le certificazioni di sistema sono relative alle orga-     valore maggiore di quello di una certificazione privata.
    nizzazioni, alla loro modalità di gestione dei carichi ambien-         Nelle semplificazioni concesse, ad esempio: la durata
    tali derivanti dalle loro attività e dai loro processi produtti-       dell’autorizzazione integrata ambientale per le imprese che
    vi. Il campo di applicazione delle certificazioni di sistema è         ricadono nella Direttiva Europea sulle emissioni industriali
    molto ampio e riguarda società, aziende, enti e istituzioni,           passa da 10 a 12 anni per le imprese ISO 14001; per le im-
    di forma pubblica o privata. Esse riguardano, quindi, non              prese EMAS, invece, a 16 anni. La durata dell’autorizzazione
    solo imprese di tipo industriale, ma anche aziende di servizi          per le operazioni di trattamento per i veicoli fuori uso e per
    e amministrazioni pubbliche. Tra le certificazioni di siste-           le discariche di rifiuti è prolungata per le imprese EMAS da 5
    ma di tipo ambientale annoveriamo la ISO 14001 ed EMAS,                a 8 anni, mentre nessuna agevolazione è prevista per le ISO.
    ma anche la ISO 50001 sui sistemi di gestione dell’energia             Quindi, un’azienda preferirà una certificazione pubblica,
    o il più recente schema ISO 20121 sui sistemi di gestione              rispetto a una privata come ISO 14001, quando il destina-
    sostenibile degli eventi, applicato anche da Expo 2015. Le             tario su cui fare presa è lo Stato o un suo ente. Un’indagine
    certificazioni di prodotto sono relative a un bene (o servizio),       condotta nell’ambito di un progetto Life+ ha evidenziato
    e ne considerano l’intero ciclo di vita. Proprio l’approccio del       come più di 200 imprese EMAS intervistate abbiano indi-
    ciclo di vita, definito nello standard ISO 14040, accomuna la          viduato proprio i soggetti pubblici come gli stakeholders
    maggior parte delle certificazioni di prodotto. Una delle cer-         che esercitano le maggiori pressioni sulla prima decisione
    tificazioni di prodotto più diffuse e conosciute a livello eu-         di certificarsi.
    ropeo è il marchio Ecolabel. Sono certificazioni di prodotto           Tra gli schemi di tipo pubblico c’è anche la certificazione
    le EPD, molte certificazioni nazionali, come Der Blaue Engel           di prodotto biologica (nata nel 1991, Regolamento CEE n.
    e Nordica Swan. Per quanto riguarda la carta e i prodotti              2092/1991) e le nasciture PEF e OEF. Vi sono poi, e sono
    legnosi, si ricordano gli schemi di prodotto PEFC e FSC®.              la gran parte, le certificazioni privatistiche nate dall’iniziativa
    Altri esempi di certificazioni di prodotto riguardano i marchi         di soggetti non pubblici. Possono essere organizzazioni che
    sui prodotti tessili, come Global Organic Textile Standard             hanno come core business la definizione di standard tecnici,
    (GOTS), Organic Content Standard (OCS) o Global Recycle                come l’International Organization for Standardization, op-
    Standard. O molti marchi come ReMade in Italy, Fairtrade e             pure associazioni di imprese, come Global Gap, o Ong, come
    LEED. Ancora, possiamo definire una certificazione in base             il Marine Stewardship Council, che vanta tra i suoi promo-
    all’origine dello schema: se è pubblica o privata. Le pubblicistiche,  tori anche il WWF, e che nel 1999 ha dato vita all’omonima
    ovvero le certificazioni che nascono nell’alveo di istituzioni         certificazione sulla pesca sostenibile; o anche l’associazione
    pubbliche, nascono quando i paesi assumono consapevolez-               World Biodiversity Association onlus, cui si deve la certifica-
    za dei limiti insiti nelle norme ambientali calate dall’alto: la       zione Biodiversity Friend. O ancora soggetti compositi come
    strada ‘command & control’ può condurre a vincoli troppo               FSC®, la Ong di cui fanno parte associazioni ambientaliste
    stretti, a gabbie normative che scoraggiano l’imprenditoria            (WWF, Greenpeace), sociali (National Aboriginal Forestry
    e pesano sull’amministrazione. E fanno propria, invece, una            Association of Canada), proprietari forestali, industrie che
    logica che potremmo definire sussidiaria: le aziende, non più          commerciano e lavorano il legno e la carta (Tetra Pak, Mon-
    viste come inquinatori da tenere a bada, vengono cooptate,             di), gruppi della Gdo, ricercatori e tecnici, che ha dato vita
    con strumenti volontari, per il raggiungimento degli obietti-          all’omonimo standard forestale. O ancora Roundtable on
    vi delle politiche ambientali. È il caso di Ecolabel ed EMAS:          Sustainable Palm Oil (RSPO), l’associazione no profit dell’o-
    nate e regolate entrambe grazie a norme della Commissione              monimo standard, che rappresenta le parti interessate di
    Europea (Regolamento CEE n. 880/1992 la prima, Regola-                 sette settori industriali dell’olio di palma: produttori, com-
    mento CE n. 1936/1993 la seconda). Queste due certifica-               mercianti, consumatori, dettaglianti, banche, investitori e
    zioni impiegano, per la gestione dei certificati e le verifiche        Ong. Questi soggetti avviano dal basso iniziative che, grazie
    delle performance, enti pubblici (il Comitato Ecolabel Eco-            alle loro credibilità e capacità di penetrazione nell’opinione
    audit, presso il Ministero dell’Ambiente, e ISPRA – Istituto           pubblica, si impongono come schemi anche internazionali.
    Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, non-              Le verifiche e la registrazione di questi schemi è affidata a
    ché le ARPA/APPA – Agenzie Regionali/Provinciali per la                enti terzi (rispetto all’impresa da certificare e al proprietario
    Protezione/Prevenzione/Tutela ambientale). Prevedono, a                dello standard) che garantiscono, in questo modo, l’affidabi-
    differenza dello standard privato ISO 14001, oltre alle pro-           lità delle procedure.

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